Benvenuto su Tartarugando, il forum tematico specializzato nell'allevamento di tartarughe e di altri rettili.
REGISTRATI per entrare a far parte della nostra community! Ti aspettiamo!
  • Emys orbicularis

    Emys orbicularis è l'unica specie di testuggine acquatica autoctona in Italia (a parte Emys trinacris in Sicilia), e il genere è l'unico rappresentante della famiglia Emydidae in Europa. In alcune regioni può convivere con altre 3 specie, Mauremys caspica, Mauremys rivulata e Mauremys leprosa, appartenenti alla famiglia Geoemydidae.

    Emys orbicularis
    (Linnaeus, 1758)

    Testuggine palustre europea

    CLASSIFICAZIONE E TASSONOMIA

    Classe: Reptilia
    Ordine: Testudines
    Sottordine: Cryptodira
    Famiglia: Emydidae
    Genere: Emys
    Specie: orbicularis

    Sottospecie:
    - Emys orbicularis orbicularis (Armenia, Austria, Azerbaijan, Bielorussia, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Francia, Georgia, Germania, Ungheria, Kazakistan, Kosovo, Lettonia, Lituania, Moldavia, Polonia, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Turchia, Turkmenistan, Ucraina)
    - Emys orbicularis eiselti (Siria, Turchia)
    - Emys orbicularis fritzjuergenobsti (Portogallo, Spagna)
    - Emys orbicularis galloitalica (Francia, Italia, Spagna)
    - Emys orbicularis hellenica (Albania, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Kosovo, Macedonia, Montenegro, Serbia, Slovenia)
    - Emys orbicularis ingauna (Italia/Liguria)
    - Emys orbicularis occidentalis (Algeria, Marocco, Tunisia)
    - Emys orbicularis persica (Armenia, Azerbaijan, Daghestan, Georgia, Iran, Turkmenistan)

    Sinonimi:
    Emys orbicularis capolongoi = Emys orbicularis galloitalica
    Emys orbicularis lanzai = Emys orbicularis galloitalica
    Emys orbicularis hispanica = Emys orbicularis fritzjuergenobsti
    Emys orbicularis colchica = Emys orbicularis orbicularis
    Emys orbicularis luteofusca = Emys orbicularis orbicularis
    Emys orbicularis iberica = Emys orbicularis persica
    Emys orbicularis orientalis = Emys orbicularis persica

    Tra una popolazione e un’altra possono esserci delle zone di intergradazione, in cui coesistono due o più sottospecie e loro ibridi.

    In Italia sono presenti 3 sottospecie, E.o.galloitalica lungo la costa Tirrenica e in Sardegna, E.o.hellenica lungo la costa Adriatica, ed E.o.ingauna in Liguria. Quest'ultima probabilmente è una variante geografica della sottospecie galloitalica, dato che le differenze morfologiche non hanno riscontro sufficiente da un punto di vista genetico. Caso opposto si potrebbe dire per le popolazioni del sud-est della penisola, queste infatti, nonostante rientrano nella sottospecie hellenica, sono più somiglianti alla sottospecie galloitalica, soprattutto i piccoli. Genetica e morfologia non sempre coincidono, e ciò purtroppo contribuisce a rendere complicata la situazione tassonomica di queste specie.

    Uno studio condotto in Sicilia, ha portato a descrivere la testuggine palustre siciliana come nuova specie, Emys trinacris (Fritz, 2005). Dal punto di vista morfologico risulta somigliante a Emys orbicularis ma l’impronta nucleare ha rivelato una netta differenza a livello genetico.



    DISTRIBUZIONE E HABITAT NATURALE

    Il suo areale molto vasto comprende le coste del Mediterraneo, gran parte dell’Europa Centrale, Meridionale e Orientale, alcune regioni del Nord Africa e della Russia. Un tempo l’areale di questa specie si estendeva per tutta l’Europa Settentrionale, fino in Svezia e compresa la Gran Bretagna Meridionale. In queste regioni dove si è estinta ci sono in corso dei progetti di ripopolamento.
    Predilige acque calme o con leggere correnti, ricche di vegetazione sommersa e galleggiante. Vive in tutti i corsi d’acqua naturali o artificiali, paludi, stagni, ruscelli, torrenti, bacini e canali; sopporta anche le acque salmastre di lagune costiere e foci dei fiumi. In genere non si trova oltre i 500 m sul livello del mare, ma può arrivare fino a 1700 m nelle regioni del Nord Africa.



    CARATTERISTICHE FISICHE

    Le dimensioni e la livrea possono variare a seconda della regione di provenienza e della sottospecie. In generale gli esemplari maschi raggiungono in media i 13-18 cm, le femmine possono superare i 20 cm, arrivando fino 23 cm; la crescita è molto lenta e in natura raramente intorno al quinto anno di vita raggiungono gli 8 cm, si considera che crescano mediamente di 1 cm all’anno. La colorazione di fondo è scura, con sfumature che tendono al nero, bruno o verdastro, con caratteristiche striature o puntini gialli che ricoprono testa, arti e carapace; il piastrone negli adulti si presenta uniformemente giallo, eccezionalmente rimane scuro. Appena nati, i piccoli hanno una livrea interamente nera, anche il piastrone è caratterizzato da una estesa macchia che lascia solo un breve contorno giallo (nei piccoli il disegno del piastrone può essere preso come riferimento per distinguere alcune sottospecie); con l’età inizieranno a comparire le tipiche striature gialle. Negli esemplari più vecchi, sul piastrone è evidente una cerniera semimobile tra gli scuti pettorali e addominali. Altra particolarità di Emys orbicularis è rappresentata dalla lunga coda, che negli esemplari appena nati può superare la lunghezza del carapace.
    Non ci sono nette differenze morfologiche tra una sottospecie e l’altra, di conseguenza l’esatta identificazione non può basarsi solo sulle caratteristiche fisiche, ma su esami genetici e sulla conoscenza dell’areale di provenienza.

    Negli adulti, il disegno del carapace ha portato alla descrizione di due morphs, a prescindere dalla sottospecie, infatti entrambi possono essere presenti nella stessa. Quello classico, "orbicularis morph", ovvero carapace nero punteggiato di giallo, e "maculosa morph", in cui prevale il giallo e il pigmento nero si limita a disegnare dei raggi, oppure, a seconda dell'età dell'esemplare, può essere completamente assente.
    Questa è stata una delle cause che in passato ha condizionato la descrizione di numerose sottospecie, successivamente viste essere sinonimi, in quanto a tale differenza morfologica non ne corrisponde una genetica.



    CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI

    Se le temperature non scendono sotto i 10°, in genere può rimanere attiva durante tutto l’anno. Al di sotto di queste temperature, nei mesi invernali (dalla fine di Novembre ai primi di Marzo) cade in uno stato di ibernazione; per la maggior parte dei casi avviene in ambiente acquatico ma può anche avvenire fuori dall’acqua. Le Emys orbicularis sono territoriali e stanziali, vivono in piccole colonie dove il numero delle femmine di solito è maggiore rispetto ai maschi. La loro vita è fortemente legata all’ambiente acquatico, anche se sono stati osservati esemplari a distanza anche di qualche km dall’acqua; questi spostamenti avvengono soprattutto durante il periodo degli accoppiamenti e successive nidificazioni; i maschi vanno alla ricerca di una compagna e le femmine di un luogo idoneo per la deposizione.
    Trattandosi di rettili, quindi animali a sangue freddo, la loro temperatura e di conseguenza le principali attività sono influenzate dall’andamento climatico, passano la maggior parte della giornata, oltre che alla ricerca del cibo, riscaldandosi al sole su rocce, tronchi o appese alle radici di qualche pianta galleggiante. Sono animali timidi e schivi che al primo segnale di pericolo cercano rifugio in acqua, e questo rende ancor più difficile il loro avvistamento in natura.



    DIMORFISMO SESSUALE

    I maschi adulti rimangono di dimensioni minori, presentano una coda più larga alla base con l’apertura cloacale situata a metà lunghezza, il piastrone è concavo e le unghie arcuate, per facilitare la presa sul carapace della femmina durante la copula. Nei maschi, soprattutto durante il periodo degli accoppiamenti, l'iride può presentarsi rossa, arancione, gialla o marrone (a seconda dalla sottospecie). Le femmine di contro, raggiungono dimensioni maggiori, hanno una coda più fine con l’apertura cloacale situata verso la base, il piastrone piatto, e l'iride solitamente è gialla. Inoltre si caratterizzano per la colorazione della testa e della mandibola, maggiormente gialla o punteggiata, rispetto ai maschi che mantengono una colorazione più scura.



    RIPRODUZIONE

    Avviene soprattutto nei periodi che precedono e seguono il letargo. Durante il corteggiamento il maschio morde leggermente muso, testa e arti anteriori della compagna, o si limita a simulare il gesto “assaggiando” l’acqua; successivamente si aggrappa al carapace della femmina e avviene l’accoppiamento, durante il quale il maschio oscilla la testa sopra quella della femmina. L’amplesso può durare oltre un’ora, sempre in acqua, infatti non sono rari i casi di annegamento causa l’impossibilità delle femmine di risalire in superficie per respirare. In cattività è consigliabile non tenere insieme maschi adulti con femmine di dimensioni minori. Dopo circa un mese dall’accoppiamento, la femmina è pronta per deporre le uova, scava una buca vicino la riva con le zampe posteriori, che a fine deposizione ricoprirà mimetizzandola completamente, generalmente questo avviene all’imbrunire o la notte. Durante il periodo di riproduzione si possono contare sino a 3 deposizioni a esemplare, comprendenti 3-15 uova ciascuna; il numero dipende dall’età e dalle dimensioni della femmina. Le uova sono ellittiche, con guscio calcareo e di colore bianco. Dopo 60-90 giorni di incubazione, i piccoli escono dall’uovo agevolati da un “dente” che perderanno dopo qualche giorno. Tra le tartarughe acquatiche, Emys orbicularis è una di quelle che alla nascita presenta le dimensioni minori, circa 2,5 cm. Il sesso dei nascituri è influenzato dalle temperature di incubazione, intorno ai 30° ci sarà una percentuale più alta di femmine, sotto questa temperatura saranno in prevalenza maschi; sotto i 23° o sopra i 33°, cioè le temperature limite, si rischia la morte dell’embrione.
    Per un’incubazione artificiale, si consiglia una temperatura compresa tra 24-29° e un’umidità del 90%.



    ALIMENTAZIONE

    Specie principalmente carnivora, la sua alimentazione comprende pesci, anfibi, molluschi, crostacei, insetti e loro larve, lombrichi e in generale tutto ciò che riesce a trovare in acqua. La dieta è integrata anche con vegetali e piante acquatiche. I piccoli tendono a privilegiare un’alimentazione insettivora.



    ALLEVAMENTO

    In cattività è generalmente vietato (vedi legislazione). Nei casi consentiti , essendo specie autoctona dei nostri climi andrebbe tenuta tutto l’anno all’aperto in un laghetto. L’allevamento in acquaterrario è consigliabile solo per i piccoli. In tal caso la temperature dell’acqua deve essere compresa tra 24-26°, con una zona emersa riscaldata (28-30°) e illuminata con fonti emettenti raggi UVB (5-10%).
    Per il laghetto si può adottare la soluzione che si preferisce, telo, cemento o vasca preformata, l’importante è evitare pareti lisce e verticali, perché la causa principale di decesso in cattività è l’annegamento; si può porre rimedio a tale inconveniente inserendo numerose piante acquatiche o rampe che facilitino l’uscita dall’acqua.
    Per quanto riguarda l’alimentazione, secondo la mia esperienza consiglio di somministrare ai piccoli prevalentemente larve di zanzara, Chironomus e Artemia, anche per l’intero primo anno di vita; con la crescita si può gradualmente sostituire la dieta con tarme della farina, lombrichi, chiocciole e pesci interi quali latterini; saltuariamente si può offrire qualche pezzo di carne bianca come pollo o tacchino.



    SITUAZIONE E LEGISLAZIONE

    E’ segnalata come specie a basso rischio, "near threatened" secondo la Red List dell'IUCN. Il pericolo maggiore per la sua sopravvivenza è dovuto all’azione dell’uomo. Un tempo veniva uccisa perché ritenuta nociva per la pesca o la coltura o veniva catturata per fini alimentari. Ma soprattutto la distruzione e l’inquinamento dei suoi habitat naturali sono le cause principali che tuttora ne condizionano la sopravvivenza.
    La principale fonte legislativa di tutela è la Convenzione di Berna, che vieta la cattura e detenzione degli esemplari selvatici, e la distruzione degli habitat naturali. E’ salvaguardata inoltre da diverse normative nazionali e regionali. E’ possibile detenere in cattività esemplari regolarmente denunciati e con relativi documenti, ma la legislazione in merito presenta delle lacune. Si rimanda alla competenza del Corpo Forestale dello Stato.

    CURIOSITÀ

    Emys orbicularis è tra le tartarughe più longeve, in natura la vita media è di 40 anni, ma in cattività può superare il secolo di vita, il caso maggiore registrato è stato di un esemplare detenuto in un giardino botanico nel Sud della Francia per 120 anni.

    Testo e immagini di: Enrico Di Girolamo ©