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problemi col letargo
ciao a tutti, oggi dopo qualche giorno di temperature basse (0-5 °C) ho deciso di controllare come stavano le trachemys in letargo nel laghetto esterno...ho avuto una brutta sorpresa, i 2 maschi sembrano relativamente normali ma la femmina mi preoccupa tanto, quando l'ho ripescata credevo fosse morta, zampe e testa a penzoloni e nessuna reattività, poi per fortuna ho constatato che è ancora viva. le tarte sono grandicelle, avranno sicuramente piu di venti anni, hanno passato gli scorsi 4 inverni in letargo in un preformato esterno con profondità non superiore a 50 cm, lo stesso in cui hanno vissuto per almeno 15 anni prima di entrare in mio possesso. quest'anno invece stavano trascorrendo l'inverno nel laghetto che è di gran lunga piu grande del preformato e anche piu profondo.
ora sono nel garage in delle vasche, non so che fare, le sveglio o faccio continuare il letargo? le nutro?
per la femmina invece cosa posso fare? sembra molto debole e non apre gli occhi, si muove lentamente, cosa può essere la causa di questo? cosa potrei fare??
grazie a tutti per l'aiuto! :sad-:
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Re: problemi col letargo
Ciao, scusa ma non ho capito, se i maschi erano in letargo e stanno bene perché li devi svegliare? Secondo me andando a alterare il loro metabolismo adesso puoi solo fare dei danni
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Re: problemi col letargo
l'idea di partenza era quella di "pescarle" vedere come stavano e rimetterle giu ma quando ho visto la femmina in pessime condizioni l'istinto mi ha impedito di rimettere giu anche le altre due...anche perchè questi giorni è veramente freddo e ho paura che diventando anzianotte non abbiano piu il "fisico" per resistere a certi rigori.........
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Re: problemi col letargo
Se le tartarughe sono "anzianotte" non è che mettendole in una casa di riposo per vecchi gli allunghi la vita, del resto se hanno passato tutta la vita nel laghetto, nel laghetto devono rimanere, col pescarle e rigettarle in acqua in continuazione non migliori di certo la situazione, per loro è uno stress non indifferente.
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Re: problemi col letargo
infatti è la prima volta che lo faccio, tutte le volte che leggo qualcosa riguardo al letargo si parla di tenerle sott'occhio così ho deciso di farlo anche io, non vado a rompergli le scatole per divertimento, e fortuna che l'ho fatto visto che una non sta per niente bene.........
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Re: problemi col letargo
Il letargo controllato è a rischio zero (o quasi), il letargo in laghetto ha un rischio intrinseco maggiore.
Il fatto che abbiano sempre passato il letargo in un preformato poco profondo vuol dire poco o nulla: molto dipende dalla struttura del laghetto e dalla sua pendenza.
Un laghetto di 10000 litri, ma costruito con telo PVC da poco tempo e con pareti verticali, è una trappola mortale. Un laghetto preformato, per quanto di solito inadattissimo, può avere sulle pareti radici di piante, alghe e quant'altro possa agevolare una risalita facile.
Detto questo, parlerei prima degli animali, poi ci preoccupiamo del laghetto.
Ora che li hai tirati fuori, non rimetterli dentro. Le condizioni descritte potrebbero essere solo dovute alle temperature più rigide (ricorda che l'acqua è un ottimo isolante termico) di questi giorni o a qualcosa di peggio.
Non è bello che tu abbia trovato la femmina con gli arti penzoloni. Solitamente si ritirano nel carapace, immobili.
Controlla che questo esemplare riesca (in vasca) a tirare su la testa e respirare senza problemi.
Controlla anche che non abbia visibili ferite o ulcere.
Non nutrirle a meno che tu non decida di svegliarle completamente (luci e riscaldatore), ma questa operazione è da farsi con estrema cautela e calma (qualche settimana).
Che temperature ti tiene il garage?
Aggiornaci sulle condizioni e parliamo magari dell'invaso... Non ho trovato nulla nelle tue precedenti discussioni.
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Re: problemi col letargo
ciao leonida grazie per la risposta!
allora visto che sono passati un po di giorni ti dico cosa ho fatto: ho trovato il locale adatto al letargo controllato, uno sgabuzzo molto tranquillo in cui la temperatura risulta costante (al momento sui 9 gradi, sono troppi?) quindi ho deciso che d'ora in poi farò solo letarghi controllati. un maschio l'ho dunque inserito li a continuare il letargo visto che non era tornato totalmente attivo. l'altro maschio invece ho preferito non metterlo in letargo nuovamente perchè ho notato una macchia sotto al collo di colore arancione che mi pare un morso (dell'altro maschio probabile) quindi lo sto trattando con betadine e asciugature per cercare di far guarire la lesione. la femmina invece sembra essersi ripresa un pò, apre gli occhi normalmente ed è attiva ma si vede chiaramente che ha poche energie....che abbia già finito le sue riserve energetiche? :baffled-:
cmq mi sembra il caso di tenere ormai sveglie queste due tarte finchè non sarà ora di reintrodurle nel laghetto, per ora sono state una settimana nel garage senza riscaldatore (sono 12 gradi solitamente) ed ora gliel'ho messo regolato a 20 gradi...che temperatura consigli? quando posso cominciare ad alimentarle?
per quanto riguarda il laghetto ha pareti verticali ma anche zone in cui secondo me le tarte riescono a risalire senza necessità di nuotare...cmq per il momento il problema non si pone piu visto che penso di farglielo fare sempre controllato anche in futuro...a proposito, esiste qualche guida a riguardo?
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Re: problemi col letargo
Dunque, se le temperature sono quelle e sono costanti vanno benissimo. 9 gradi sono perfetti per una prosecuzione tranquilla del letargo.
Non approvo invece che di botto tu abbia messo un riscaldatore a 20 gradi. Sarebbe stato meglio partire con un 16 gradi per un paio di giorni e poi alzare di un grado e così via... ma se ormai ci stanno... pazienza.
Per il futuro evita incrementi troppo brutali di temperatura, sia verso il basso che verso l'alto.
Installa anche le lampade, senza quelle non si può definire un ambiente completo per poter interrompere il letargo. E fai attenzione anche alla temperatura dell'aria: in un ambiente a 12 gradi (ipotizzo) con un riscaldatore a 20 e lampade a 30... non va bene.
Portale in un posto che abbia almeno 17-18 gradi in aria.
Per l'alimentazione puoi iniziare anche da subito... dopo avergli messo le lampade che consentano a loro in autonomia di termoregolarsi.
Ricorda che la zona basking va fatta asciutta.
Una foto alla ferita (o presunta tale) riesci a farla? Mantieni l'acqua pulita, il rischio di infezione non è banale. Il metodo migliore per un'acqua davvero pulita è un filtro.
E no, non abbiamo una guida in merito al letargo controllato...
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Re: problemi col letargo
lezione imparata, farò attenzione agli sbalzi di temperatura d'ora in poi...
la questione della temperatura dell'aria e delle lampade però non mi è tutt'ora ben chiara, intanto presumo che per lampade intendi la uvb e la spot, la prima ce l'ho la seconda posso procurarmela...in ogni caso non mi è ben chiara la funzione della spot, serve solo a riscaldare l'aria?
comunque per chiarezza ripeto, questa cosa sarà solo temporanea per un paio di mesi, poi torneranno all'aperto nel loro laghetto...(non vorrei sbagliarmi ma da qualche parte avevo letto che la uvb non è indispensabile nei mesi invernali se poi trascorrono il resto dell'anno all'esterno col sole).
chiedo scusa se sbaglio, sto cercando di imparare :oo-:
altra cosa, ha una qualche rilevanza anche l'umidità dell'aria?
ps la foto la carico appena posso.
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Re: problemi col letargo
La funzione principale dei raggi uvb è quella di innescare una reazione a livello cutaneo che porterà alla sintesi di vitamina D3 attiva, previa passaggio prima epatico e poi renale. E questa reazione prosegue solo con il calore... essendo animali eterotermi, prendono il calore dall'ambiente circostante.
Ecco perché una uvb va sempre integrata con una spot.
Verissimo che è una vitamina con un po' di accumulo e quindi animali esposti alla luce solare (che è decine di migliaia di volte meglio) non manifesteranno carenze per qualche mese di assenza, ma io l'ho sempre usata per animali in casa per una questione di ciclo circadiano.
Potrebbe sembrare assurdo, ma il loro comportamento varia se è presente una fonte uvb o meno. E sono più invogliare a distendersi alla lampada se è presente anche una fonte uvb.
È una mia osservazione, ci tengo a precisarlo... ma è stato più che evidente in passato.
La temperatura dell'aria è piuttosto importante perché questi animali sono tutto tranne che "stupidi" se l'acqua è più calda, troppo più calda dell'aria e la spot irradia uno spazio troppo ristretto ( o peggio ancora non c'è), chi me lo fa fare di uscire dall'acqua?
E la termoregolazione la fanno all'asciutto, portando il loro corpo alla temperatura che sanno essere ottimale per l'attivazione del metabolismo. Fonti che ho letto ( C.H. Ernst e J.E. Lovich, turtles of the united states and canada) riportano una temperatura corporea ottimale a 25,3 °C (media degli individui studiati)
Quindi la temperatura raggiunta dal punto più caldo deve essere superiore, convenzionalmente si parla di una trentina di gradi. E il punto caldo non deve appunto essere un PUNTO, deve essere un'area in gradi di accogliere gran parte dell'animale.
L'umidità in questa specie non ha una rilevanza così spiccata, sono dei carrarmati
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Re: problemi col letargo
scusate per il ritardo della risposta...grazie leonida per il chiarimento, sempre molto esaustivo! :happy-:
dunque provvederò a procurarmi una spot al più presto...
riguardo la domanda sull'umidità l'ho fatta perchè avevo pensato ad una cosa, se coprissi una buona parte della vasca con del polistirolo per far aumentare la T dell'aria ci sarebbe qualche problema? l'acqua tenderebbe a riscaldare l'aria ma la renderebbe carica di umidità...
riassumendo in poche parole, per quanto riguarda l'argomento temperature, l'ideale sarebbe avere una T dell'acqua a 24 C°, dell'aria 17-18 C° + una zona in cui arrivi fino a 30 gradi per lasciare alla bestiola la libertà di scegliere la T più adatta a lei per fare basking...corretto?