Allevare una Testudo mediterranea in africa
Mi domandavo se una nostra hermanni potrebbe vivere in un paese caldo tipo egitto zambia ecc,insomma al caldo senza fare il letargo suppongo,sarebbe possibile?Praticamente,è come se uno di li allevasse le nostre mediterrane nei loro continenti come facciamo noi con le loro al contrario.Forse in certi periodi,dovrebbero metterle in frigo per non farle saltare il letargo,visto che l'inverno li dura ed equivale alla nostra primavera,ma è una mia semplice curiosità,che ne dite?
Re: Una mediterranea in africa
Sicuramente è possibile Augusto ma è necessario ricreare i parametri ambientali dei nostri climi e quindi permettere alle tarte di fare letargo (fase imprescindibile del ciclo vitale per benessere della specie), così come facciamo noi con le esotiche. Sarebbe interessante confrontarsi direttamente con qualche allevatore africano di Thh!
Re: Una mediterranea in africa
Personalmente però penso sia un pelino più difficile. In inverno, anche se breve, un periodo di letargo devono farlo altrimenti non avrebbe senso che qui in Italia, per esempio, consigliamo di farglielo fare fin dai primi anni di vita! Se non lo facessero andrebbero incontro a tutta una serie di conseguenze negative le quali tutti noi conosciamo!
Mi chiedo: non sarebbe più difficile alimentarle ad erbe di campo? In paesi così aridi e secchi si trovano erbe di campo fresche?!? Parlo da ignorante eh, non mi attaccate...
Un altro problemino potrebbe essere l'umidità... o no?
Re: Una mediterranea in africa
Ciao, in questo articolo Tortoise Trust Web - Safer Hibernation Updated si danno indicazioni sull'ibernazione indotta delle tartarughe.
Re: Una mediterranea in africa
Peccato ma mi è difficile tradurre,e comunque sarebbe bello sapere se ci sono persone di quei continenti che si cimentano con le nostre mediterranee,sarebbe bello parlarci direttamente
Re: Una mediterranea in africa
Citazione:
Originariamente Scritto da
lillaghe
Ciao, in questo articolo Tortoise Trust Web - Safer Hibernation Updated si danno indicazioni sull'ibernazione indotta delle tartarughe.
L'articolo è interessante ma fa riferimento praticamente all'allevamento del genere Testudo nel Regno Unito (o comunque in paesi con un clima non proprio adatto all'allevamento all'aperto tutto l'anno) dove le condizioni ambientali sono nettamente peggiori delle nostre e non adatte all'allevamento. Oltretutto completamente diverse anche dalle condizioni di paesi esotici a cui fà riferimento Augusto.
Per questo tanti dati, notizie, o valori non sono molto veritieri nella nostra realtà e quindi tante cose scritte sono quasi inutili o comunque non andrebbero prese in considerazione. Interessante comunque il punto di vista diverso sul letargo e su tutti i suoi risvolti prima e dopo di esso con sicuramente molte nozioni interessanti ed utili e magari problematiche che da noi se allevate correttamente difficilmente dovremmo trovarci ad affrontare.
Tornando a quanto scritto da Augusto personalmente ritengo che allevare specie mediterranee in paesi caldi ed esotici come l'Africa sia molto ma molto più difficile che allevare tartarughe esotiche da noi.
Nello specifico le Testudo mediterranee necessitano assolutamente di un periodo di letargo questo per una corretta e salutare crescita ed per una futura capacità riproduttiva. Questo richiede qundi la necessità di ricreare condizioni ambientali con la ciclicità delle stagioni (con tutti i parametri ambientali simili) quindi con un clima mediterranee o simile che permetta alla tartaruga sia di prepararsi adeguatamente al letargo, sia di affrontarlo che di superarlo.
Cosa davvero complicata e difficilissima quando il clima è quello del continente africano.
Bisognerebbe creare delle stanze/terrari adeguatamente attrezzate oltre che con impianti d'illuminazione adeguati (calore, uvb) e con una sorta di impianto di raffreddamento/climatizzato che permetta di regolare la temperatura ed altri valori così che trasferita la tarta al loro interno si possano diminuire le temperature, l'intesità luminosa, le ore di luce, ecc... progressivamente nel giro di almeno qualche mese. Logicamente non è assolutamente una cosa così facile ma anzi e probabilmente alla fine richiederebbe l'allevamento all'interno per la maggior parte dell'anno e comunque sia non so se e quanto questo possa permettere e garantire la sopravvivenza degli esemplari oltre che una crescita sana e corretta degli esemplari per non parlare della riproduzione cosa che ritengo ancora più difficile.
In definitiva dal mio punto di vista allevare Testudo mediterranee in paesi esotici/caldi non è impossibile ma quasi e comunque assurdo, sfido chiunque a farlo e riuscirci ottenendo anche sufficienti o discreti risultati sia come crescita corretta(estetica ed interna), salute e riproduzione degli esemplari.
Con ciò nel caso non mi sento asolutamente di condividere ed appoggiare una cosa simile in quanto sarebbe ad alto rischio la sola sopravvivenza degli esemplari stessi. :wink-:
Re: Una mediterranea in africa
Lucio hai perfettamente ragione,ma ricordo che anni fà quando cominciarono ad arrivare le esotiche qui da noi,si diceva che sarebbero sopravissute poco e male specie le elegans e poi dopo una decina d'anni,sappiamo che oggi sono facilmente riproducibili,e credo che anche per le kleinmanni si arriverà ad un discorso simile.Ma sinceramente dubito che persone di quei continenti si cimentino con le mediterranee,ma ripeto sarebbe bello sentire qualche esperienza.
Re: Allevare una Testudo mediterranea in africa
Capisco il tuo interesse ed il tuo punto di vista ma credimi un conto è dargli una vita degna un conto è farle sopravvivere e non so per quanto sempre riferito alla Testudo mediterranee allevate in paesi esotici e quindi inadatti come clima. :wink-: