Gestione striscia riscaldante
Ciao amici.
Sto progettando la costruzione di una incubatrice, ma non so come gestire la striscia riscaldante che intendo usare. Ho deciso di escludere a priori il cavetto riscaldante da terrario perché ha una potenza watt/metro troppo bassa.
La scelta ricade sulle strisce riscaldanti per uso industriale, ma non so come vadano collegate. Qualcuno di voi può aiutarmi? Basta collegarle direttamente al 220 volt per alimentarle? (poi per accendere e spegnere l'alimentazione ci penso io)
C'è qualche esperto che mi aiuta? La mia ignoranza in materia è spaventosa, ciò nonostante sono abbastanza convinto di ciò che voglio ottenere! Ho solo bisogno di qualche dritta :rofl-:
Grazie 1000!
Parlo di questi:
http://www.flexelec.de/media/catalog...95/f/t/ftp.jpg
http://img.directindustry.it/images_...46-4538159.jpg
Re: Gestione striscia riscaldante
Io ho sepre usato il cavetto da terrario, non posso aiutarti, mi spiace
Quella roba comunque di solito scalda moltissimo, fai attenzione a cosa ci entra in contatto e al termostato di wattaggio adeguato
Re: Gestione striscia riscaldante
Ora, per la marca non credo che sia uguale, ma è lo stesso tipo di resistenza presente nell'incubatrice JAEGER.
Queste strisce hanno wattaggio variabile, comunemente da 20 a 40 watt/metro a 240 volt
Il cavetto voglio evitarlo perché è troppo lungo a parità di potenza. Poi è ovvio che in mancanza di alternative dovrò rassegnarmi, ma visto che ho in casa un esempio nel quale sono state utilizzate (la Jaeger appunto), tenderei a fidarmi e sperimentare.
La tua osservazione sulla potenza che potrebbe essere troppo elevata è corretta, anche per questo metterò la ventola. Tra l'altro la Jeger è statica e con la ventilazione addio alle stratificazioni.
Quindi come primo step mi accontento del riscaldamento programmabile 24 ore, successivamente controllo di temperatura anche per il raffreddamento e successivo controllo dell'umidità.
- - - Aggiornato - - -
PS: il termostato lo costruisco io, la striscia funziona a 220 (240) volt, quindi si tratterà di pilotarne solo l'accensione e lo spegnimento. La cosa che ignoro è se vada semplicemente collegata al 220 o cos'altro.
Questo, ad esempio è a 220v con versione da 10,20,30,40 watt metro: http://www.ebay.it/itm/Self-Regulati...-/121794501959
Re: Gestione striscia riscaldante
Vedi come siamo diversi :happy-: io preferisco il cavetto perche' con la sua lunghezza mi consente spire piu' strette che garantiscono un calore uniforme nell'incubatrice (io poi lo tenevo fissato al coperchio preferendo calore dall'alto)
Re: Gestione striscia riscaldante
Nel caso in cui a qualcuno potesse interessare, ho finalmente trovato la risposta alla mia domanda, condivido un estratto:
<<Come funziona il cavo scaldante autoregolante? Il nucleo conduttivo autoregolante, che rappresenta la parte scaldante del cavo, è costituito da un polimero miscelato con particelle di grafite; queste particelle costituiscono innumerevoli collegamenti in parallelo tra i due conduttori di rame. Quando il cavo scaldante è freddo il nucleo si contrae microscopicamente e la grafite costituisce numerosi collegamenti tra i due conduttori. Il passaggio di corrente genera calore. Nei punti più caldi il nucleo si dilata microscopicamente rompendo così alcuni contatti elettrici; aumentando la resistenza elettrica diminuisce l emissione di energia, fino al raggiungimento di un equilibrio termico tra perdite termiche dei manufatti e la potenza prodotta dal cavo. Temperature sempre più elevate fanno sì che la dilatazione microscopica del nucleo interrompa quasi tutti i contatti; la resistenza elettrica diventa molto elevata e la produzione di energia è molto bassa. Il cavo non potrà mai surriscaldarsi e bruciare perché si protegge da solo. Inoltre non necessita di termostato. Vantaggi della tecnologia autoregolante e del circuito parallelo Unendo la tecnologia autoregolante alle caratteristiche del circuito parallelo, si hanno i seguenti vantaggi: il cavo può essere tagliato alla lunghezza desiderata, terminato o giuntato sul posto. Perciò il cavo può essere alimentato a 230 V fino alla lunghezza massima propria di ogni cavo, senza necessità di trasformatori. può essere sovrapposto in tutta sicurezza, senza rischio di punti surriscaldati. riduce automaticamente la potenza allorchè la temperatura richiesta sia stata raggiunta, ottimizzando i consumi.>>
Re: Gestione striscia riscaldante
Citazione:
Originariamente Scritto da
marconyse
Vedi come siamo diversi :happy-: io preferisco il cavetto perche' con la sua lunghezza mi consente spire piu' strette che garantiscono un calore uniforme nell'incubatrice (io poi lo tenevo fissato al coperchio preferendo calore dall'alto)
Per favore, potresti dirmi wattaggio che usi di solito e in che lunghezza si sviluppa il cavetto?
Se fosse possibile, vorrei anche sapere se è definita una temperatura massima che il cavetto non supera anche se rimane sempre acceso.
Dopo aver controllato bene ho visto che la striscia non è la stessa resistenza presente sulla Jaeger, ciò nonostante sono ancora indeciso sul da farsi. L'idea di dover gestire 4 o 6 metri di cavetto riscaldante non mi attira particolarmente e se fosse possibile punterei ad avere la stessa potenza con lunghezze minori (ricordo che il mio progetto prevede la resistenza fissata al coperchio, con una (o forse due) ventola, puntata su di essa che spara aria verso l'alto).
Insomma, sto valutando ed i punti di vista, soprattutto diversi, mi aiutano parecchio perchè mi manca l'esperienza e devo capire quali siano le soluzioni migliori sperimentando direttamente.
Grazie
Re: Gestione striscia riscaldante
io mi trovo benissimo con i tappetini riscaldanti, nel mio caso il cavetto aveva una latenza eccessiva (anche se solo di 15w) e la temperatura saliva troppo! alla fine ho risolto con un tappetino di soli 7 w che mi mantiene egregiamente una temperatura fino a 15 gradi superiore a quella ambiente, in piu usando io un termostato dimming ho una regolazione della temperatura pressochè perfetta senza variazioni da quella impostata con precisione di 0.1°. Ovviamente la potenza dipende sempre dalla grandezza dell'incubatrice