Raccolte quasi 14mila firme per bloccare le doppiette, ma il governo ha detto "no"
10:59 - In Svizzera si potrà continuare a sparare ai gatti randagi. Lo ha ribadito il governo, rigettando la richiesta degli animalisti che in pochi mesi hanno raccolto 14mila firme contro la caccia ai felini. Con le loro malattie minacciano la specie domestica e mettono in pericolo uccelli, lepri e rettili, spiega il governo. Ma i padroni degli animali promettono battaglia e lanciano la proposta: "Si potrebbe iniziare un'operazione di sterilizzazione".
Nulla da fare, per il Consiglio federale sarebbe troppo costoso e di difficile realizzazione. Berna vuole impedire l'accoppiamento tra i gatti selvatici, e per farlo la sola via possibile è la caccia. Una decisione, spiega il Corriere della Sera, che presto potrebbe allargarsi anche al cane procione, alla cornacchia nera, a gazza, procione lavatore e tortora domestica inselvatichita, principali candidati a finire nel mirino dei cacciatori.
Gli animalisti, tuttavia, non sembrano avere intenzione di gettare la spugna. Il deputato del cantone di Ginevra, Luc Barthassat, continua la lotta a tutela dei felini. "Come sarà possibile riconoscere un gatto domestico dal randagio?", si chiede. Inutile sottolineare anche la pericolosità della caccia in ambiente urbano. La Svizzera non ne vuole sapere. Chissà che a salvare i gatti, per una volta, non siano le loro proverbiali sette vite.
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