Il mio massimo storico come dimensioni e forme http://www.sanguefreddo.net/images/s.../icon_wink.gif
Prima femmina 2 kg.
Seconda 1.3 kg.
P. S. Non appena posso integro con altre foto.
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Il mio massimo storico come dimensioni e forme http://www.sanguefreddo.net/images/s.../icon_wink.gif
Prima femmina 2 kg.
Seconda 1.3 kg.
P. S. Non appena posso integro con altre foto.
Quella in primo piano è veramente bella Germad! Complimenti!!
Quanti anni hanno? Da quanto tempo le hai?
Sono BELLISSIME!!
Veramente molto, molto belle, complimenti Adriano.
Soprattutto la prima deve essere davvero spettacolare :yes-:
Incorreggibile!!!
La seconda sembra disegnata! Hanno già deposto?
stupende....si....la prima è spettacolare
Grazie a tutti.
Per l'età oltre a quella del cites (non affidabile) non saprei. Non so c'è un metodo accurato per individuarla.
Tu ne conosci uno Maura? Ho notato che è una variabile ricorrente nei tuoi interessi.
Le posseggo da pochi giorni.
La prima femmina è veramente spettacolare, oserei dire imperiosa.
La secondo ha deposto il giorno prima di comprarla. Dal proprietaro !!!
La seconda mi ha colpito è di un rotondeggiate incredibile.
Volevo condividere con voi questa mia gioia :-).
Bellissime Adriano :) anche io trovo la prima spettacolare!!! Accipicchia ma l'altro gioiellino poteva aspettare un paio di giorni per la deposizione!!!
Sai... potresti mettere qualche altra foto:biggrin-:
Ti rinnovo anche qui i miei complimenti !:wink-:
Io le ho viste dal vivo e sono meravigliose :shocked-:
La matrona da 2 kg è stupenda, bella, con il carapace sano.:shocked-:
Ho visto geochelone elegans talmente lisce e rotonde che più che tartarughe stellate mi sembravano delle radiata :bump2:
Grazie anche a te Laura.
Io chiamo la "2 kg." Big Star.
Amici credo che come quelle in possesso di Jitka e altri forse è veramente unica.
Ciao Germad... sono nuovo del forum...
Io ne posseggo una coppia adulta di c.ca 20 cm ciascuna.
Oltre alla solita teorie di cui si discute, che spesso di pratico hanno poco, anzi spaventano i neofiti, volevo entrare sul pratico su un argomento specifico.
Premesso che in diversi testi di zootecnica, che ho consultato presso la mia facoltà di veterinaria si riscontra l'incredibile resistensa ed adattabbilità delle testuggini a situazioni estreme; per dirne una... esemplari a cui è stato esportato il cervello continuavano ad avere atteggiamenti del tutto naturali, prima della morte, per periodi lunghi anche un paio di settimane.
Quello invece che è bello conoscere è l'esperienza pratica personale e non la teoria che spesso si allontana dalla scienza.
Tu per esempio cosa fai per riprodurre la staggionalità alle tue tartarughe (se lo fai)
senza stressarle.
Conosco uno Tra i più importanti distributori al mondo di testuggini e rettili,
il quale per esempio mi dice che è sufficente mantenerle sempre e costantemente molto attive con temperature alte e discreta umidità
per avere successo nella riproduzione.
Premetto che anche se privo di esperanza, io non condivido molto
Intanto grazie per avermi scritto.
Ti rispondo in modo semplicissimo: io "ascolto" i miei esemplari.
La più alta manifestazione scientifica l'ho sentita pronunciare da un grande veterinario di rettili che sicuramente conoscerai.
Mi ha detto che la medicina veterinaria si deve per forza accompagnare con le conoscenze chi sta ore sul pezzo e conosce gli esemplari fino al midollo.
Poche certezze e sempre in under construction.
La riproduzione fedele dell'alternanza delle stagioni secca ed umida mi convince fino ad un certo punto.
Io seguo i miei esemplari.
In questo periodo che sono molto rallentati abbasso l'umidità e mantango le temperature "costanti".
Per me è importante quello che loro mi comunicano non quello che leggo nei forum.
Spero e sono sicuro che gli amici di Tartarugando non si infastidiranno se ti faccio presente che c'è un sito specifico sulle elegans di cui io sono admin (www.startortoises.it). Puoi trovare qualche spunto interessante. Per quanto riguarda tutto il resto ma anche le geochelone elegans, qui puoi tranquillamente trovare persone compententi nonchè cordiali e simpatiche.
Testi datati eh, presumo...
Credo si sia sempre equivocato, attribuendo a resistenza e adattabilita' quello che in realta' e solo lentezza metabolica o semplicemente, lentezza a morire...
Adattabilita' o sopravivenza significa appunto che un animale vive, si adatta e arriva a compiere il proprio ciclo vitale.
Per quanto riguarda la mia esperienza con le elegans, meglio alternare almeno 2 stagioni, una secca e una molto umida.
ciao anaugi e benvenuto.
la tua domanda è quella che molti si sono posti e si pongono ancora perchè la riproduzione di G. elegans rimane ancora difficoltosa o comunque poco soddisfacente(salvo alcuni rari casi).
di certo so (per esperienza personale) che se non si ricreano ottimamente i cicli stagionali, i maschi non si accoppiano o si accoppiano con poca convinzione, e quindi le femmine depongono uova infertili o fertili ma con percentuali di schiusa molto basse.
da quanto tempo hai la coppia?
se vuoi e se ti fa piacere puoi mostrarcela.
di nuovo benvenuto
Sono test eseguiti in epoca poco piu che "medioevale" da uno studioso italiano...Francesco Redi.
Opere di Francesco Redi - Francesco Redi - Google Libri
non penso che in veterinaria ci fanno studiare l'empirismo nel medioevo... con tutto il rispetto.
Alla facoltà di Pisa dove ho studiato ci facevano fare molto laboratorio con animali che per problemi vari venivano donati per la ricerca.
Nel caso delle testuggini, perchè sono stati fatti certi esperimenti?
A Pisa c'è uno dei più importanti Ortobotanici in termini di rilevanza scientifica.
Quello che si è verificato negli ultimi anni, è stato che col tempo i giardini e lo stagno artificiale si sono riempiti di tartarughe (abbandonate da gente che non potendole più tenere pensavano di fare loro bene)
Queste ultime (e parlo di molte specie) hanno mostrato un adattamento straordinario nonostante il clima freddo/umido.
Tutto ciò è diventato motivo di ricerca di un gruppo di studio.
Questo è quanto.
Non voleva essere nessuna presunzione di sapere, ma lo spunto per una discussione
sarebbe un interessantissimo argomento da approfondire in un nuovo post.
di mio posso dirti che le testuggini non sono tutte uguali, G. elegans, abita areali completamente diversi dalle varie Trachemys, Graptemys, Pseudemys che hanno ormai invaso i nostri laghetti e fiumi (anche se c'è da dire che non si sono adattate abbastanza per riprodursi, e aggiungo per fortuna).
è una specie che non sverna come le altre e quindi impossibile da allevare all'esterno con basse temperature, questa è la differenza sostanziale
Guarda, a questo devi rispondere tu
:biggrin-:
Io ho solo detto da dove derivano quelle credenze dando i riferimenti "letterari", piu di questo non posso dire.
Solo che se vi danno da studiare esperimenti compiuti nel 1600, senza aggiungere altro, dovreste protestare!
Anche in questo caso, non si tratta di adattamento straordinario, in quanto le tartarughe abbandonate (come accaduto in tutta Italia purtroppo) sono tartarughe nordamericane (Trachemys e Graptemys ecc) provenienti da climi analoghi al nostro, quindi gia "progettate" per i freddi inverni, quindi di per se ci sarebbe poco da studiare ;-)
Effettivamente il concetto di adattamento è più ampio.
Adattamento presuppone la presenza di valori estremi rispetto a quelli di un range ottimale in cui l'individuo adottando qualche espediente evolutivo riesce a sopravvivere.
Non serve loro adattarsi ad un posto che pressapoco ha lo stesso clima di casa loro ma in compenso è privo di predatori e limitatori naturali specifici...
Sarebbe come dire che la gaggia (robinia) si è ''adattata'' a vivere in Italia. Sarebbe meglio dire ''ha invaso l'Italia''. (Il 95% delle persone che conosco crede che sia una specie autoctona e già questo dice tutto:wink-:).
Scusate per la precisazione:rolleyes-:.
I rettili non sono animali così adattabili quanto si creda al di là di esperimenti come questi che più che valenza in termini di dinamiche naturali hanno, o meglio avevano, valenza di studiarne l'anatomia e la fisiologia
(sono sopravvissuti a ere geologiche ecc... ma il fatto che il loro numero, inteso come numero di specie, si è decimato lo dimostra. Oggi moltissimi rettili, in % molto molto maggiore rispetto ai mammiferi, sono in via d'estinzione e diminuiranno sempre di più, un po' come per gli anfibi, per problemi climatici ecc). E non è solo a causa dell'uomo come spesso si pensa, il clima cambia (questa concedetemela, non sono un catastrofista:rofl-:) ma sono le normali o quasi dinamiche evolutive...
Scusate di nuovo se mi sono introdotto nella vostra discussione:rolleyes-:
ciao ciao
Ecco, trovo la precisazione di Sterny decisamente condivisibile, sopratutto sulla scarsa adattabilita' dei rettili a climi diversi dai propri.
Credo che assieme ai pesci siano tra i meno adattabili tra l'universo animale ;-)
Anche io condivido a pieno ciò che ha detto Sterny :yes-:
Il fatto stesso che i rettili sono animali ectotermi (ecto: dal greco ektòs, esterno) fa capire come essi siano fortemente legati alle condizioni climatiche dell'ambiente che li circonda, e quindi meno adattabili a climi diversi dai propri :)