Attenzione agli incauti acquisti!

Ho letto con interesse tutti gli interventi e il mio modo di vedere è più vicino a quello di rughis: non possiamo discriminare cites esteri solo perchè le voci li giudicano male; allo stesso modo un allevatore disonesto italiano potrebbe vendere tartarughe bracconate ma con documenti legittimi.... in ogni caso l'illegalità non sarebbe dimostrabile.
I disonesti esistono in tutto il mondo e non hanno nazionalità. Anzi, nei luoghi comuni, all'estero siamo noi italiani ad essere considerati gli inventori della truffa.
Se almeno le truffe fossero simpatiche come quelle di Totò, potremmo anche andarne fieri, ma la realtà è che non c'è etica e morale ma solo ignoranza, opportunismo, odio e quant'altro.
Avete visto cosa hanno fatto giorni fa quei tifosi romanisti a Liverpool? (e sono romano e romanista): ecco, quelle persone potrebbero essere allevatori italiani di Testudo hermanni. Quindi, da cosa capisco che se sei italiano posso fidarmi di te?

Credo che non si consideri il problema dal punto di vista giusto: non bisogna distinguere gli allevatori e i commercianti in base alla nazionalità ,perchè persone in malafede possono essere dappertutto, va considerato tutto il contesto ed in primis va considerata la genuinità e validità del documento che accompagna le tartarughe: Tutte le altre considerazioni sugli animali circa la purezza della sottospecie o la caratterizzazione regionale di un dato fenotipo sono a mio parere secondarie rispetto alla buona salute dell'animale e alla sua bellezza che va oltre i canoni della specie o sottospecie.