Dalla lettura dell'ultima circolare io ho capito quello che ho scritto nel post precedente, ma potrei aver capito male.
Me la vado a rileggere con attenzione.
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Mi sono andato a rileggere anche il regolamento (CE) n. 338/97, ma non sono riuscito a venirne a capo.
Quanto detto da TJ lo darei per vero, provenendo da fonte ufficio CITES:
L'ufficio CITES ci dice quindi che la chippatura è obbligatoria solo se si vogliono commercializzare gli esemplari.
Se si decide di non microchippare perchè non si è interessati a commercializzare gli esemplari, la denuncia di nascita in cattività non deve perdere di validità. Non si potranno più ottenere i CITES commerciali se i genitori sono fonte C/D e non si è proceduto a marcare gli esemplari con il microchip (a meno delle eccezioni contemplate dall'ultima normativa, ovverosia l'impossibilità certificata a procedere al marcaggio con microchip per motivi di salute).
Ma se i genitori sono in fonte F o W che succede? Il certificato commerciale non si sarebbe comunque potuto richiedere (a meno di essere nel caso di cuccioli di seconda generazione ed avere seguito tutta la trafila). Se non procedo a mettere il microchip entro l'anno a cuccioli nati da genitori fonte F o W, non potrò più metterlo? Questa cosa mi sembrerebbe assurda onestamente.
Quindi devo dedurre che le mie supposizioni precedenti erano corrette.
Allora ragazzi. Faccio un po' di chiarezza, perchè il discorso che ho introdotto è molto complesso e affrontarlo tramite messaggi non fa che complicarlo ulteriormente. :oo-:
Veniamo al nocciolo della questione: parlo pure in prima persona.
Attualmente non possiedo Testudo riproduttive inserite in all.A del regolamento UE, tuttavia è mia intenzione prenderne prossimamente una coppia, corredata da regolari documenti CITES fonte C o D (commerciale) in modo da poter, nel giro di qualche anno e per mero piacere personale, ampliare il numero delle tartarughe a mia disposizione.
Ora, mettiamo che già a luglio (se tutto va bene) si schiudano le prime uova, e dovessi avere - ipoteticamente parlando - 4 nascite di testudo hermanni. La normativa mi permette di scegliere l'iter da seguire, se non vado errato, tra i seguenti:
a) voglio cedere i nuovi nati: devo ottenere i certificati commerciali, quindi provvedo a denunciare le nascite al CITES regionale, entro 10 giorni e con l'apposito modulo di denuncia ex art. 8-bis l.150/92; provvedo a far inoculare il microchip da un veterinario entro il primo anno di vita e trasmetto il documento del veterinario e gli estremi del marcaggio al CITES. Dopo i tempi tecnici necessari, ottengo i documenti CITES gialli fonte C o D per i miei esemplari e sono libero di venderli o regalarli a chi più mi piace (ovviamente compilando il registro di carico/scarico), senza il bisogno di interpellare altri organi e/o istituzioni.
b) voglio tenere i miei animali solo per me: non intendo venderli, regalarli, movimentarli... insomma non intendo alienarli ad alcun titolo. Voglio semplicemente tenerle perchè mi piace avere un gruppo più numeroso, pertanto non mi interessa addentrarmi nei meandri della burocrazia per ottenere i certificati commerciali per le nuove nate. Quindi provvedo a denunciare le nascite al CITES regionale, entro 10 giorni e con l'apposito modulo di denuncia ex art. 8.bis l.150/92, mi prendo il mio bel numero di protocollo, attendo l'esito delle analisi del DNA (se l'ufficio CITES ritiene necessario effettuarle) e non ho alcun obbligo di marcaggio o di presentare fotografie degli animali. Ovviamente non posso vendere o regalare i miei animali a chi mi aggrada perchè questi non sono in possesso di regolari documenti commerciali.
Ora, nel mio caso io opterei per la seconda via: attualmente non ho interesse ad ottenere certificati commerciali perchè voglio allevare gli animali per mio piacere personale e non intendo alienarli. In questo modo evito anche di spendere soldi per acquistare il microchip, pagare l'inoculo al veterinario e per pagare l'emissione del CITES. L'unica mia spesa è quella del gasolio per andare alla sede CITES regionale, consegnare la denuncia di nascita, prendermi la ricevuta e tornare a casa. :)
Ma tra 10 anni mi trovo in possesso di 30 tartarughe, che nel frattempo ho tutte regolarmente dichiarato seguendo la procedura che ho appena descritto. E cambiano anche i miei obiettivi: non volendole più tenere tutte, intendo MOVIMENTARLE . Sono tutte tartarughe prive di microchip e di scheda fotografica, hanno solo il numero di protocollo relativo alla denuncia di nascita effettuata secondo l'art. 8-bis della l.150/92.
Come faccio, in questo caso, ad ottenere i certificati, se le tartarughe sono tutte prive di microchip e la circolare da pochi giorni emessa prevede esplicitamente che il "rilascio dei certificati per th, tg, tm è subordinato alla loro marcatura entro il primo anno di vita" mediante microchip?
Quindi, delle due l'una: o queste tartarughe rimangono vita natural durante agli "arresti domiciliari" e non possono più uscire dal giardino di casa mia, oppure (verosimilmente) a partire da quest'anno non sarà più possibile dichiarare le nascite senza inoculare ai nuovi nati il microchip: questo significa che anche l'allevatore amatoriale, che non vuole fare del commercio delle testudo un'attività, è costretto a sobbarcarsi gli oneri dell'acquisto e dell'inoculo del microchip, correggetemi se sbaglio.
Perdonate la lunghezza del post, ho cercato di essere il più chiaro possibile perchè vorrei evitare, in futuro, qualsiasi tipo di problema. ;)
Questa circolare è semplicemente un preludio a quanto avverrà in futuro: la marcatura di tutti gli animali detenuti in cattività.
E' chiara l'intenzione da parte delle autorità, di procedere gradualmente su questa via.
Badailsedici sei stato chiarissimo:
Un piccolo appunto, nel caso tu scelga la B, alla tua denuncia di nascita non dovrebbe seguire alcun esame del DNA (serve per ottenere i certificati, ma nel tuo caso non volendo averli...)
Il discorso e' che nella pratica tutto quello che nascera' a partire da Gennaio 2012 sara' soggetto all'obbligo di identificazione...il discorso appena fatto potrebbe anche filare per quelle nate prima...
In ogni caso, mi sento di consigliare di non avere vie di mezzo, se si decide di avere nascite, consiglio di attivarsi con la procedura richiesta, poi uno almeno e' libero di decidere come vuole un domani...
Ho notato come le foto postate riguardo alle reali dimensioni del microchip sono non in scala con l'animale. Allego pertanto una radiografia di una piccola marginata di 4,8 cm che all'epoca (aprile 2011) aveva 8 mesi ed aveva fatto il letargo. Tale immagine ha corredato una relazione per l'inserimento dei mini microchip richiesta dalle autorità Cites. Come si potrà notare la differenza è notevole e le dimensioni accettabilissime anche in un esemplare tanto piccolo.
Riguardo a tutti i dubbi emersi un po' ovunque tra gli appassionati, è probabile che a quanto fino ad ora scritto in queste circolari, se ne aggiungeranno altre per chiarire in modo concreto qualsiasi tipo quesito, in modo tale da non lasciare adito ad interpretazioni, bensì di sapere effettivamente come ci si deve comportare ed in quale tempistica.http://tartarugadoc.altervista.org/f...le.php?id=1278
Era gia stato pubblicato il link della foto a pagina 5 • Login
Certo, ma era doveroso far notare le differenti proporzioni tra quanto postato in pagina 2 e quelle reali. Se è un problema di copyrigt, posso dire che la foto appartiene al sottoscritto. Siccome non vedo il modo di caricare le foto se non tramite una url, ho dovuto prendere in prestito una dove fosse pubblicata la foto.
Non capisco erano gia' postate ma va bene cosi'
Anche io auspico che si faccia un po' di chiarezza rispetto a quanto scritto in quest'ultima circolare, non è del tutto chiaro secondo il mio punto di vista.
Spero inoltre che si possa portare a due anni il limite di tempo a disposizione per applicare il microchip :susu:
Le schede fotografiche sono state abolite.
Il quesito di Badail16 è rimasto al momento ancora "irrisolto".
http://www.tartarugando.it/legislazi...html#post54673
E poi io sono curioso di capire se ci sono differenze sul discorso marcaggio con microchip in caso di richiesta di certificati fonte C/D e in caso di richiesta certificati fonte F :|
Un Forestale mi ha detto che il microchip va comunque applicato in caso di nascita, sia che si voglia tenere gli animali per se', sia che si pensi di cederli
Io infatti mi aspetto ulteriori circolari chiarificatorie per gli animali per i quali non si intende richiedere i cites. Speriamo vengano rilasciate presto!
Come ho già scritto altrove, qualora risultasse obbligatorio inoculare il microchip anche ai fini della semplice denuncia di nascita ex art. 8 della l.150/92, la cosa mi darebbe non poco fastidio. E, oltre a me, darebbe fastidio ad un numero enorme di allevatori, con la conseguenza di un'impennata incontrollabile del numero di animali irregolari in circolazione. Ben pochi allevatori, infatti, sono attrezzati con lettore di microchip, ben pochi allevatori hanno un veterinario di fiducia che sia in grado di inoculare il nano microchip a rettili di pochi centrimetri e, soprattutto, ben pochi allevatori saranno disposti ad accollarsi spese di microchip ed inoculo, ad eccezione di quelli che fanno del commercio dei cheloni una professione. :(
La questione sembra controversa, l'ufficio CITES di Roma ha dato una risposta diversa a Manuel, dicendo che l'obbligo di marcaggio con il chip non c'era per gli animali che non si vogliono mettere in commercio.
http://www.tartarugando.it/legislazi...html#post54521
Non capisco tutta questa ricerca di interpretazioni. Nella circolare una delle poche cose ben chiara e non interpretabile è che all'atto della denuncia di nascita essa verrà acquisita definitivamente solo nel momento in cui verrà apposto il microchip. Ne consegue che se non viene fatto la denuncia è da ritenersi nulla, tanto vale non farla.
Certamente dovranno seguire dei chiarimenti circa una marea di altre cose, ma su questo fatto non c'è nulla da aggiungere.
Personalmente non credo in chi dice che vuole solo allevare per proprio interesse le tartarughe, in quanto arriverà un momento in cui se ne cederanno e non sarà sempre a titolo gratuito, viste poi le spese che normalmente si sostengono. Per tale motivo, prima o poi la vendita ci scapperà. La mia personale esperienza mi dice che fin quando ho avuto pochi esemplari, li ho tenuti gelosamente senza cederne, ma con il passare degli anni il numero è cresciuto, i piccoli di un tempo sono diventati adulti e neanche l'acquisto di un ampio terreno è diventato sufficiente, mentre le spese di gestione sono salite in modo impressionante. La scelta dunque ha portato al compromesso in cui una parte dei nati permette agli altri di avere a disposizione cure appropriate, cibo e spazio a sufficienza.
Maurizio, la ricerca di interpretazioni è l'ovvia conseguenza della situazione che si è venuta a creare a seguito dell'adozione di questa nuova circolare: come hai potuto ben vedere chi dice di aver consultato il cf dichiara di aver ottenuto risposte divergenti (per alcuni il microchip per la semplice denuncia non è necessario, per altri è obbligatorio).
Dato che stiamo parlando di leggi assistite da pesanti sanzioni e da procedimenti penali, la chiarezza deve essere la prima cosa ;)
Io non posso che fidarmi del tuo autorevole parere, considerata la tua esperienza e la stima che nutro nei tuoi confronti, e se dovessi avviare un allevamento di testudo in all.A non potrei che uniformarmi alle nuove regole e provvedere a far inoculare il microchip a tutte le nuove nate (già la ricerca di un vet che lo sappia fare è missione impossibile). A questo punto mi chiedo che senso abbia denunciare le nuove nascite senza richiedere i CITES, dato che il microchip è obbligatorio per tutte.
Inoltre, ripeto, sono sicuro che gli animali irregolari non faranno che aumentare perchè saranno ben pochi gli allevatori amatoriali che ricorreranno a questo nuovo sistema di marcaggio. E di testudo senza documenti, purtroppo, ce ne sono già troppe. :(
Stai pur certo che i dovuti chiarimenti dovranno arrivare, non è infatto possibile che ci siano tante interpretazioni quanti sono i funzionari Cites. Questo dato di fatto deve far riflettere, ma soprattutto ci fa capire che essendoci più interpretazioni, spesso distanti, qualcuno espone in modo arbitrario il suo pensiero. L'unico modo per avere una risposta certa e affidabile è quella di porre la domanda in forma scritta. Mi immagino infatti che a quel punto l'interpretazione magicamente diverrà una ed una sola dalle alpi alla Sicilia.
Visto quello che succede quando si chiedono risposte su Berna e Habitat mi sa che ogni regione interpretera' a modo suo
La direttiva habitat prevede un interessamento applicativo da parte delle regioni. Quindi è assolutamente normale che ci saranno differenze di applicazioni. Questo non è il caso degli animali in Cites che invece rispondono alla normativa comunitaria che ha come organo di gestione unico l'Autorità di Gestione Cites del Ministero dell'Ambiente e la funzione di controllo è deputata al servicio Cites del CFS. Una cosa da imparare è che bisogna chiedere sempre in forma scritta, cercando di rivolgere i questiti alle persone giuste. Sono convintissimo che se si fa una domanda oralmente, si avrà una risposta verosimilmente differente rispetto all'equivalente domanda posta in forma scritta.
Infatti, questa mattina sempre telefonicamente la CITES di Roma ha risposto che l' obbligo di applicazione del chip è da estendere a tutti i nuovi nati (contrariamente a quanto affermato in precedenza :() a prescindere dalla volontà di richiedere i CITES o meno.
Come già detto si va verso l'obbligo di chip su tutti gli esemplari in all. A, adulti compresi.
Certo che sarebbe stato troppo semplice scrivere chiaro e tondo sulla circolare: TUTTI gli animali in all. A dal 2012 in poi dovranno essere chippati !!...
:dull-:
Quindi se si hanno delle tartarughe (ad esempio fonte W, ma il discorso è lo stesso anche in caso di fonte F o C/D), nascono le piccole, si denunciano regolarmente le nascite entro i 10 gg, se poi non si mettono i microchip entro un anno si è fuorilegge? :shocked-:
Se così fosse lo trovo veramente assurdo!!!! :frown-: Considerando anche che le nascite da fonti W e F non possono ottenere i CITES commerciali! (a meno, nel caso di fonte F, di essere alla seconda generazione ed avere seguito tutta la trafila :|)
Ricordiamoci che chi ha cani deve mettere il microchip, chi alleva uccelli deve mettere l'anello e, nei falchi, spesso anche il microchip. Così in tutti gli animali in cites. Se non si intraprendono le trafile, i problemi aumenteranno sino all'ingestibilità. Si dovrà arrivare ad avere tutti animali certificati. Se si dimostra la seconda generazione, tutti gli esemplari nati in allevamento potranno essere ceduti.
Anche se non espressamente detto nella circolare penso sia la soluzione più opportuna ....
come si diceva all'inizio anche se al momento voglio tenermi degli animali, non è detto che fra 10 anni, per un qualsiasi caso della vita ciò si possibile..
Per certi versi la cosa comunque ha semplificato alcune trafile: niente più certificati fotografici, possibilitàdi un registro nazionale delle specie protette......
Vi risulta che sia tutto vero quanto riportato in questo articolo?
Marcaggio tramite microchip delle Tartarughe terrestri del genere Testudo | Animal Salus
Questa frase, in particolare: <<Sempre entro il 31/12/2012 TUTTE le tartarughe del genere Testudo, di QUALSIASI ETA’, dovranno essere munite di microchip, pena sanzioni.>>
E' scritta sulla nuova circolare?
A bergamo non sanno nemmeno dove procurare il nano-microchip, io come faccio con le mie ? Sapete darmi il link del modulo da compilare una volta inserito il chip ? Grazie
Insomma tutte tutte le testudo che uno ha vanno chippate... Una volta chippate si può evitare di andare al Cites di Milano con tutti i certificati ? Esiste un modo più pratico e veloce ?
Qui a Beramo passano i mesi ma nel frattempo non trovano i nano micro-chip, avete consigli ???
Basta una ricerca su google e si trovano oramai facilmente. L' associazione Erpisa li vendeva.
Nano microchip messo a tutte le mie testudo, è stata dura ma ce l'ho fatta, ora sono tutto in regola, speriamo .....
me la sono cavata con 13euro a microchip, alcuni veterinari mi parlavano di 30 / 35euro a microchip, pazzesco