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TartaManiaco
Re: Sperma conservato
Grazie Maurizio sempre impeccabile e molto competente.
Il documento a cui si riferisce Maurizio è il seguente:
http://www.tartaetruria.org/web/imag...talmassi%20pdf
Lo conoscevo e lo lessi diverso tempo fà. Invito tutti a leggerlo.
Un documento davvero interessante che parte dalla "competizione spermatica", dalla "scelta criptica femminile" e dalle tante teorie presenti nel mondo animale che portano a determinare la paternità dei futuri nascituri applicate al genere testudo passando anche alla biologia riproduttiva delle testudo. Per poi andare nello specifico esponendo le modalità e l'attuazione del piano sperimentali con i relativi risultati dei test di paternità e le relative conclusioni.
Lo studio fù condotto su circa 23 esemplari (5 maschi e 18 femmine) di Testudo hermanni hermanni che vennero suddivisi in gruppi ed entrarono nel programma in modi diversi che non sto qui a spiegare.
In sintesi comunque da questo studio vennero tratte le seguenti conclusioni:
-Fattori biologici legati alla femmina come età, stato di salute, esperienza possono influenzare il successo riproduttivo infatti per 4 esemplari femmina più giovani il successo di schiusa è stato addirittura del 0% in confronto ad altri con ben il 100%.
-L'accoppiamento con un solo maschio solo nella stagione precedente non garantisce scorte spermatiche sufficienti per inseminare tutte le uova della successiva stagione riproduttiva.
-La riserva spermatica garantisce la fecondazione di alcune uova anche a distanza di più svernamenti in questo caso sicuramente fino a 3 anni.
- Venne scartare la teoria "last-in first out ovvero che l'ultimo maschio ad accoppiarsi risulta quello con la maggiore paternità nella prole. E' stato infatti provato il contrario ovvero che l'ultimo maschio ad inserire lo sperma è quello con il minor successo riproduttivo. Quindi viene meno anche l'ipotesi che gli spermatozoi dell'ultimo maschio potessero essere favoriti respingendo (o addirittura rimuovendo del tutto) sul fondo della spermateca quelli del maschio precedente in modo da guadagnarsi un posto vicino all'uscita o la teoria che visto che all'interno della spermateca gli spermatozoi non hanno vita lunga o comunque con il tempo possono perdere vitalità viene avvantaggiato l'ultimo maschio perchè trasferisce sperma più fresco ed attivo.
Tutto questo venne dimostrato dal fatto che con un gruppo di femmine (11 esemplari) vennero utlizzati tre maschi differenti. Un maschio si accoppio solo nella stagione precedente a Settembre mentre gli altri due maschi, il primo e secondo maschio si accoppiarono nell'ordine indicato nella stagione successiva solo dopo la prima deposizione (Maggio).
I risultati furono che il maschio accoppiatosi a Settembre nella stagione precedente ed il primo maschio accoppiatosi (solo dopo la prima deposizione) a Maggio nella stagione successiva hanno avuto nella seconda deposizione una percentuale di paternità identica con circa il 42% mentre il terzo maschio cioè il secondo ed ultimo maschio accoppiatosi (in ordine dopo il primo) a Maggio della stagione successiva ottenne solo il 16%. Nella terza deposizione invece ha predominato la paternità del primo maschio accoppiatosi (sempre solo dopo la prima deposizione) a Maggio nella stagione successiva con circa il 67% rispetto al 22% del maschio di Settembre ed addirittura solo l' 11% del secondo e ultimo maschio accoppiatosi nella stagione successiva.
Dubbi rimangono su quale criterio allora le riserve spermatiche presenti nell'ovidotto vengano utilizzate.
Ci sono molte teorie ed è difficile avere una certezza di ciò.
Si ipotizza la "teoria della lotteria" ovvero un utilizzo dello sperma in modo completamente causale.
Questo presuppone un mescolamento dei diversi sperma e un loro uso quasi in maniera proporzionale prima alla quantità inserita e poi a quella residua quindi la probabilità di fecondazione è direttamente proporzionale al numero di spermi inseriti.
Altra ipotesi è che visto che lo sperma usato in percentuale minore è sempre quello dell'ultimo maschio che si è accoppiato allora potrebbe essere che le femmine hanno la tendenza (volontariamente o no) ad utilizzare prima lo sperma più vecchio che è anche quello meno vitale, in modo da lasciare maggiormente come scorta futura in caso di mancanza di nuovi accoppiamenti quello più fresco e quindi con maggiore vitalità.
Ma quest'ultima ipotesi quindi richiederebbe la capacità della femmina di immagazzinare lo sperma dei diversi maschi in zone distinte dall'ovidotto (cosa ad oggi non nota) o cosa ancora più difficile è pur mischiandoli riuscire a riconoscerli ed associarli in base all'età dello sperma e quindi dell'ordine di accoppiamento.
Ultima ipotesi è quella che presuppone una "preferenza" ovvero scelta della femmina nei confronti dello sperma di certi maschi a seconda delle loro caratteristiche fenotipiche e/o genotipiche.
Certo è che per poter sapere con certezza quale di queste ipotesi è più valida sarebbero necessari altri esperimenti, analisi genetiche e studi più approfonditi sopratutto dell'anatomia dell'apparato riproduttore femminile.
Interessante invece l'elenco delle ipotesi che cercano di spiegare il motivo e lo scopo dell'esistenza di queste riserve spermatiche:
Essendo le tartarughe rettili è quindi specie solitarie e comunque a bassa densità nel loro habitat le possibilità di incontrarsi e quindi di accoppiarsi sono molto pù basse rispetto ad altre specie animali per questo quindi le riserve di sperma assicurano la fecondazione delle uova future per diverse stagioni (ovvero anni).
Altra ipotesi plausibile è che essendo l'atto della copula e quello della fecondazione separati nel caso che i cicli riproduttivi tra maschi e femmina non corrispondessero per qualsiasi motivo la possibilità di immagazzinare lo sperma permetterebbe alla femmina di aggirare questo problema potendo sincronizzare così copula, fecondazione e deposizione.
Ultima ipotesi invece afferma che la possibilità di immagazzinare sperma potrebbe servire alla femmina come periodo aggiuntivo necessario per la scelta del liquido seminale del maschio più adatto. Infatti queste informazioni potrebbero arrivare da segnali chimici collegati alla qualità genetica del maschio e quindi permettere alla femmina di scegliere lo sperma da utilizzare. Quest'ultima teoria vuole evidenziare ed non escludere il ruolo attivo della femmina nella riproduzione con la possbilità di poter effettuare scelte post-copula.
Ho cercato di riportare in sintesi le conclusioni ed le affermazioni più importanti che sono contenute nel documento indicato da Maurizio (nel link presente sopra).
Su tutto magari Maurizio che è sicuramente molto più competente ed esperto di me puoi chiarirci o aggiornarci magari in merito anche ad altri studi/progetti che sono stati realizzati fino ad oggi.
Personalmente ritengo interessante questo documento per il fatto di aver provato ed aver smentito la teoria che l'ultimo maschio accoppiatosi con la femmina potesse ottenere un maggior successo riproduttivo. Si evince inoltre una certezza (già conosciuta) come indicato anche da Maurizio che per l'accoppiamento basta poco tempo (qualche settimana) prima delle deposizione per poter dare subito risultati concreti in termini di "uova fecondate".
Ultima modifica di lucio78; 01-03-2014 alle 09:50
Alla fine la verità è che questi piccoli animali “solo se riesci a conoscerli riesci anche ad amarli”.
Le tartarughe ci insegnano "andiamo piano, non serve correre basta solo partire in tempo" !!!!
http://i.imgur.com/G15sNzq.png?1Lucio78
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