Effettivamente il concetto di adattamento è più ampio.
Adattamento presuppone la presenza di valori estremi rispetto a quelli di un range ottimale in cui l'individuo adottando qualche espediente evolutivo riesce a sopravvivere.

Non serve loro adattarsi ad un posto che pressapoco ha lo stesso clima di casa loro ma in compenso è privo di predatori e limitatori naturali specifici...

Sarebbe come dire che la gaggia (robinia) si è ''adattata'' a vivere in Italia. Sarebbe meglio dire ''ha invaso l'Italia''. (Il 95% delle persone che conosco crede che sia una specie autoctona e già questo dice tutto).


Scusate per la precisazione.


I rettili non sono animali così adattabili quanto si creda al di là di esperimenti come questi che più che valenza in termini di dinamiche naturali hanno, o meglio avevano, valenza di studiarne l'anatomia e la fisiologia
(sono sopravvissuti a ere geologiche ecc... ma il fatto che il loro numero, inteso come numero di specie, si è decimato lo dimostra. Oggi moltissimi rettili, in % molto molto maggiore rispetto ai mammiferi, sono in via d'estinzione e diminuiranno sempre di più, un po' come per gli anfibi, per problemi climatici ecc). E non è solo a causa dell'uomo come spesso si pensa, il clima cambia (questa concedetemela, non sono un catastrofista) ma sono le normali o quasi dinamiche evolutive...


Scusate di nuovo se mi sono introdotto nella vostra discussione

ciao ciao