Ti consiglio il libro che ha scritto l'utente tartamau (testudoalbino). È uno dei più grandi allevatori italiani ed ha una grandissima esperienza nel campo delle Testudo mediterranee.
![]() |
![]() |
Ti consiglio il libro che ha scritto l'utente tartamau (testudoalbino). È uno dei più grandi allevatori italiani ed ha una grandissima esperienza nel campo delle Testudo mediterranee.
Io anni fa ad una fiera sotto consiglio di Tartagnan ho acquistato "Principi di alimentazione per tartarughe e altri rettili erbivori" di testudo edizioni e mi sembra una buona guida per l'alimentazione.
Ed eccolo che finalmente é arrivato
[emoji7] [emoji7] [emoji7]
Non mi resta che leggerlo tutto d'un fiato[emoji14] . Ha la copertina rigida e le pagine satinate. Sono tutti cosi o ci sono anche con la copertina flessibile?
Direi tutti cosi', Chimaira difficilmente fa copertine flessibili
Per inserire foto clikkate qui http://www.tartarugando.it/bacheca-e...imgur-com.html
Dal cellulare http://www.tartarugando.it/content/4...-tapatalk.html
Signore dei Gerrhosaurus, Principe degli Shinisaurus, Giunto infine al soglio degli Xenosaurus, Adepto degli Ouroborus
Sono qui https://www.facebook.com/marconyse/photos_albums
Ti guardo e ti controllo! Attento al PEM!
?
La mia copertina è sempre rigida, ma ha un colore diverso (è verde)
Il libro secondo me ha tante Info utili, ma l'organizzazione complessiva dei capitoli a mio avviso è un po' carente.
Noterai anche che è in prevalenza orientato all'allevamento in climi diversi dal nostro (prevalentemente più freddi)
Dopo aver finito di leggere il libro di Vetter, casualmente un amico mi ha messo a conoscenza dell'esistenza di un'altra monografia su Testudo hermanni. Non ho perciò perso a tempo a cercarla e a procurarmela.
Oggi è arrivata:
Non resta che leggerla[emoji14]
Ciao K3kko, ti segnalo anche questo libro:Testudo hermanni hermanni di Rocco Gatto.
Io non l'ho letto ma ho trovato la recensione, te lo segnalo perché sembra particolarmente rivolto alla popolazione delle thh della Calabria quindi potrebbe interessarti particolarmente.
Ci sono alcune precisazioni che andrebbero fatte riguardo a questi tre libri. Innanzitutto tutti sono stati scritti con la passione dell'amatore, riportano qua e là osservazioni interessanti, altre che però sconfinano nel fantasioso e denotano carenze di base, spesso gravi. In sostanza, sapendo capire cosa di buono c'è in tutti e quello che va lasciato stare, nel loro insieme danno certamente delle nozioni importanti ed utili.
Nel caso del tedesco, grande mole di informazioni arruffate qua e là, affermazioni incredibili circa le hercegovinensis (che secondo lui depongono una sola volta ed hanno ibridi poco vitali, osservazioni fatte con buona probabilità nel clima favorevolissimo per la specie che hanno in Germania, che guardacaso se ci spostiamo che so, in Toscana, diventano 3 o addirittura 4 come per tutte le altre specie) che di fatto secondo recenti studi sembrano piuttosto che essere una sottospecie, una vera specie. Il motivo è facile da spiegare avendo l'ultima glaciazione ridotto la specie confinata in piccole isole separate che hanno favorito con l'isolamento, la differenziazione in specie e sottospecie differenti.
Tutti e tre il libri poi apportano le personali esperienze nell'allevamento, mai nessuna esaustiva tuttavia. Personalmente ritengo che un buon manuale dovrebbe indicare le consizioni ottimali di allevamento, cioè quelle rispondenti alle zone di origine, quindi dare i giusti consigli a seconda di dove l'animale verrà allevato. Questo non è però facile in quanto richiede una mole di informazioni che non è assolutamente normale conoscere in toto.
I due libri italiani di cui conosco personalmente entrambi gli autori, persone con grandissima passione per le tartarughe, hanno secondo me una impostazione di fondo errata. La specie Testudo hermanni hermanni è vista non come specie, ma come un insieme di popolazioni ognuna con caratteri distintivi spesso creati a tavolino. Questo non vuol dire che non ci siano delle particolarità (va però considerato che tutti i caratteri mensionati sono presenti, ovviamente con frequenze differenti in tutte le popolazioni, nessuna esclusa), tuttavia sarebbe come dire che un norvegese biondo e con gli occhi azzurri appartiene ad una sottospecie differente rispetto ad un aborigeno australiano. Geneticamente le differenze sono talmente piccole, e principalmente inerenti all'adattamento al particolare territorio abitato, che se non si sapesse di più, considerato che la variabilità all'interno di una popolazione spesso è maggiore rispetto a quella che si trova tra due differenti popolazioni, non è di fatto dire altro che si tratta della stessa specie o sottospecie. Non mi si fraintenda, il lavoro fatto riporta importanti aneddoti ed indizi, tuttavia dal punto di vista scientifico non si basa su di un campionamento numericamente significativo e dunque, come detto prima, forse non tiene conto della variabilità intrinseca ad una popolazione e probabilmente, seppur in buona fede, si è fatta una scelta arbitraria influenzata dal piccolo campione suddetto. Per spiegarlo in parole semplici, in una popolazione si trovano sia esemplari molto grandi che molto piccoli, pattern di colorazione più o meno chiara, ma alla fine tutto si risolve in una media che se si considera la variabilità, cioè la deviazione standard che si ricava da questa variabilità intorno alla media, non scappa fuori nessun valore significativamente differente. Il pregio di questi libri, cioè il portare alla luce le variabilità zonali e l'importanza della loro tutela, è tuttavia secondo me il peggior difetto di entrambi, in quanto il messaggio che trasmettono è sbagliato. Se fino a qualche anno fa una Testudo hermanni hermanni era tale che provenisse dalla Toscana o dalla Sicilia, adesso gli appassionati (collezionisti?) vanno a ricercare tutte le particolarità zonali, fatto questo che ha innescato veri e propri depredamenti mirati in natura, purtroppo facilmente sanabili con l'attuale livello di contrabbando parallelo di certificati di origine europea.
Quindi, in conclusione, tutti e tre i libri sono certamente da avere, tutti apportano delle nozioni utili per la conoscenza della specie, ma vanno letti con il giusto spirito critico.
Io da bambino giocavo con i miei amici con i bullini, come chiamiamo qui ad Arezzo le biblie di vetro, e una biglia valeva quanto più era differente e colorata di un'altra. Di fatto erano tutte la stessa cosa! Premesso che dal punto di vista biologico vanno preservate le varie popolazioni, essendo una ricchezza per una specie, per altro è per questo motivo che i mischiumi non vanno bene, questo però può essere gestito dagli scienziati e non dall'appassionato che ricerca ignorantemente (nel senso buono del termine) solo una particolarità da sfoggiare.
Ultima modifica di tartamau; 16-01-2016 alle 15:59
Appena arrivato dopo un'attesa (tra ritardi e pacchi persi per strada) di 40 giorni.
Inviato dal mio CHC-U01 utilizzando Tapatalk
L'ho acquistato su lulu.com:
http://www.lulu.com/shop/lorenzo-san...t-1830818.html
Dal sito di tartoombria si viene indirizzati comunque a questo link.
Su amazon e ebay si trova solo in lingua inglese.
Inviato dal mio CHC-U01 utilizzando Tapatalk
Ennesimo acquisto. Tra qualche tempo vi sapro dire qualcosa a riguardo[emoji6]
Inviato dal mio CHC-U01 utilizzando Tapatalk
Sembra interessante , aspetto un tuo giudizio.