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Sperma conservato

Discussione sull'argomento Sperma conservato contenuta nel forum Tartarughe Terrestri Mediterranee, nella categoria Tartarughe Terrestri; Certo, le paternità multiple sono la regola in moltissimi animali, anche in quelli sulla carda "fedeli" come gli uccelli. Si ...

  1. #16
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    Predefinito Re: Sperma conservato

    Certo, le paternità multiple sono la regola in moltissimi animali, anche in quelli sulla carda "fedeli" come gli uccelli. Si è infatti visto come le nidiate dei merli abbiano in realtà altri padri oltre a quello che li accudisce... Le motivazioni sono molteplici e spesso complesse, ma certamente servono a garantire il maggior successo riproduttivo alla femmina, che così può passare ai propri figli sia i buoni geni del partner istituzionale che quello di altri maschi. Dopotutto, è stato stimato che un bimbo su cinque, anche tra noi umani, non è figlio ha un padre naturale differente da quello legale... Tutt'altro che una percentuale insignificante, non pensate?
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  3. #17
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    Predefinito Re: Sperma conservato

    Si, lo ho sempre pensato, però come la mettiamo con il preferire lo sperma più vecchio?
    Per gli umani io sapevo 1 su 3 e devo dire che, per le situazioni di cui sono a conoscenza, è una stima esatta.


  4. #18
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    Predefinito Re: Sperma conservato

    Grazie Maurizio sempre impeccabile e molto competente.
    Il documento a cui si riferisce Maurizio è il seguente:
    http://www.tartaetruria.org/web/imag...talmassi%20pdf

    Lo conoscevo e lo lessi diverso tempo fà. Invito tutti a leggerlo.
    Un documento davvero interessante che parte dalla "competizione spermatica", dalla "scelta criptica femminile" e dalle tante teorie presenti nel mondo animale che portano a determinare la paternità dei futuri nascituri applicate al genere testudo passando anche alla biologia riproduttiva delle testudo. Per poi andare nello specifico esponendo le modalità e l'attuazione del piano sperimentali con i relativi risultati dei test di paternità e le relative conclusioni.

    Lo studio fù condotto su circa 23 esemplari (5 maschi e 18 femmine) di Testudo hermanni hermanni che vennero suddivisi in gruppi ed entrarono nel programma in modi diversi che non sto qui a spiegare.

    In sintesi comunque da questo studio vennero tratte le seguenti conclusioni:

    -Fattori biologici legati alla femmina come età, stato di salute, esperienza possono influenzare il successo riproduttivo infatti per 4 esemplari femmina più giovani il successo di schiusa è stato addirittura del 0% in confronto ad altri con ben il 100%.
    -L'accoppiamento con un solo maschio solo nella stagione precedente non garantisce scorte spermatiche sufficienti per inseminare tutte le uova della successiva stagione riproduttiva.
    -La riserva spermatica garantisce la fecondazione di alcune uova anche a distanza di più svernamenti in questo caso sicuramente fino a 3 anni.
    - Venne scartare la teoria "last-in first out ovvero che l'ultimo maschio ad accoppiarsi risulta quello con la maggiore paternità nella prole. E' stato infatti provato il contrario ovvero che l'ultimo maschio ad inserire lo sperma è quello con il minor successo riproduttivo. Quindi viene meno anche l'ipotesi che gli spermatozoi dell'ultimo maschio potessero essere favoriti respingendo (o addirittura rimuovendo del tutto) sul fondo della spermateca quelli del maschio precedente in modo da guadagnarsi un posto vicino all'uscita o la teoria che visto che all'interno della spermateca gli spermatozoi non hanno vita lunga o comunque con il tempo possono perdere vitalità viene avvantaggiato l'ultimo maschio perchè trasferisce sperma più fresco ed attivo.

    Tutto questo venne dimostrato dal fatto che con un gruppo di femmine (11 esemplari) vennero utlizzati tre maschi differenti. Un maschio si accoppio solo nella stagione precedente a Settembre mentre gli altri due maschi, il primo e secondo maschio si accoppiarono nell'ordine indicato nella stagione successiva solo dopo la prima deposizione (Maggio).
    I risultati furono che il maschio accoppiatosi a Settembre nella stagione precedente ed il primo maschio accoppiatosi (solo dopo la prima deposizione) a Maggio nella stagione successiva hanno avuto nella seconda deposizione una percentuale di paternità identica con circa il 42% mentre il terzo maschio cioè il secondo ed ultimo maschio accoppiatosi (in ordine dopo il primo) a Maggio della stagione successiva ottenne solo il 16%. Nella terza deposizione invece ha predominato la paternità del primo maschio accoppiatosi (sempre solo dopo la prima deposizione) a Maggio nella stagione successiva con circa il 67% rispetto al 22% del maschio di Settembre ed addirittura solo l' 11% del secondo e ultimo maschio accoppiatosi nella stagione successiva.

    Dubbi rimangono su quale criterio allora le riserve spermatiche presenti nell'ovidotto vengano utilizzate.
    Ci sono molte teorie ed è difficile avere una certezza di ciò.
    Si ipotizza la "teoria della lotteria" ovvero un utilizzo dello sperma in modo completamente causale.
    Questo presuppone un mescolamento dei diversi sperma e un loro uso quasi in maniera proporzionale prima alla quantità inserita e poi a quella residua quindi la probabilità di fecondazione è direttamente proporzionale al numero di spermi inseriti.
    Altra ipotesi è che visto che lo sperma usato in percentuale minore è sempre quello dell'ultimo maschio che si è accoppiato allora potrebbe essere che le femmine hanno la tendenza (volontariamente o no) ad utilizzare prima lo sperma più vecchio che è anche quello meno vitale, in modo da lasciare maggiormente come scorta futura in caso di mancanza di nuovi accoppiamenti quello più fresco e quindi con maggiore vitalità.
    Ma quest'ultima ipotesi quindi richiederebbe la capacità della femmina di immagazzinare lo sperma dei diversi maschi in zone distinte dall'ovidotto (cosa ad oggi non nota) o cosa ancora più difficile è pur mischiandoli riuscire a riconoscerli ed associarli in base all'età dello sperma e quindi dell'ordine di accoppiamento.
    Ultima ipotesi è quella che presuppone una "preferenza" ovvero scelta della femmina nei confronti dello sperma di certi maschi a seconda delle loro caratteristiche fenotipiche e/o genotipiche.
    Certo è che per poter sapere con certezza quale di queste ipotesi è più valida sarebbero necessari altri esperimenti, analisi genetiche e studi più approfonditi sopratutto dell'anatomia dell'apparato riproduttore femminile.


    Interessante invece l'elenco delle ipotesi che cercano di spiegare il motivo e lo scopo dell'esistenza di queste riserve spermatiche:
    Essendo le tartarughe rettili è quindi specie solitarie e comunque a bassa densità nel loro habitat le possibilità di incontrarsi e quindi di accoppiarsi sono molto pù basse rispetto ad altre specie animali per questo quindi le riserve di sperma assicurano la fecondazione delle uova future per diverse stagioni (ovvero anni).
    Altra ipotesi plausibile è che essendo l'atto della copula e quello della fecondazione separati nel caso che i cicli riproduttivi tra maschi e femmina non corrispondessero per qualsiasi motivo la possibilità di immagazzinare lo sperma permetterebbe alla femmina di aggirare questo problema potendo sincronizzare così copula, fecondazione e deposizione.
    Ultima ipotesi invece afferma che la possibilità di immagazzinare sperma potrebbe servire alla femmina come periodo aggiuntivo necessario per la scelta del liquido seminale del maschio più adatto. Infatti queste informazioni potrebbero arrivare da segnali chimici collegati alla qualità genetica del maschio e quindi permettere alla femmina di scegliere lo sperma da utilizzare. Quest'ultima teoria vuole evidenziare ed non escludere il ruolo attivo della femmina nella riproduzione con la possbilità di poter effettuare scelte post-copula.

    Ho cercato di riportare in sintesi le conclusioni ed le affermazioni più importanti che sono contenute nel documento indicato da Maurizio (nel link presente sopra).

    Su tutto magari Maurizio che è sicuramente molto più competente ed esperto di me puoi chiarirci o aggiornarci magari in merito anche ad altri studi/progetti che sono stati realizzati fino ad oggi.

    Personalmente ritengo interessante questo documento per il fatto di aver provato ed aver smentito la teoria che l'ultimo maschio accoppiatosi con la femmina potesse ottenere un maggior successo riproduttivo. Si evince inoltre una certezza (già conosciuta) come indicato anche da Maurizio che per l'accoppiamento basta poco tempo (qualche settimana) prima delle deposizione per poter dare subito risultati concreti in termini di "uova fecondate".
    Ultima modifica di lucio78; 01-03-2014 alle 09:50
    Alla fine la verità è che questi piccoli animali “solo se riesci a conoscerli riesci anche ad amarli”.
    Le tartarughe ci insegnano "andiamo piano, non serve correre basta solo partire in tempo" !!!!

    http://i.imgur.com/G15sNzq.png?1
    Lucio78


  5. #19
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    Predefinito Re: Sperma conservato

    Bella sintesi. Che basti un accoppiamento poco prima della deposizione per fecondare le uova è abbastanza scontato in quanto esse vengono fecondate al momento della vitellogenesi, cioè quando una cellula uovo viene indirizzata per la futura deposizione. Dunque anche la fecondazione con sperma "vecchio" avviene in questo momento. Secondo me, ma anche parlando con chi ha fatto lo studio, lo sperma vecchio si trova semplicemente più vicino al punto in cui devono incontrare l'uovo e, occupando le pliche dell'endometrio femminile ovviamente con la loro presenza non permettono fisicamente che altri vi si possano conservare. Probabilmente la spiegazione è semplicemente questa. Riguardo alla possibile scelta della femmina, se vi siete messi ad osservare seriamente gli accoppiamenti, vi sarete resi conto che l'amplesso vero e proprio è un evento assai raro nelle Testudo. Chiaro che im maschi sono sempre lì a vocalizzare, ma se la femmina non accetta, l'amplesso non può avvenire. Di contro, quando la femmina è disposta, l'accoppiamento va a buon fine. Ve ne accorgerete in quanto il maschio si zittisce improvvisamente, inserisce la testa nel guscio (per favorire la spinta del pene) e dopo poco la femmina se ne scappa tirandoselo dietro per un po'... Ritengo che in questo caso lo sperma arrivi in quantità dove serve e sia favorito anche rispetto a quelli che verranno fin quando sarà perfettamente vitale. Solitamente gli altri tentativi di copula si risolvono con semplice apposizione di cloaca e l'eiaculazione al massimo bagna la cloaca e qunque poco sperma riesce a penetrare e comunque in posizione più distante da quella ottimale. In questo caso io ci vedo una scelta della femmina. Ma c'è da dire che tutte queste osservazioni sono state fatte in cattività. La verità sarebbe da indagare in natura. In ogni caso è chiaro che la prerogativa di trattenere lo sperma è per prima cosa dovuta allo sfasamento del ciclo riproduttivo maschile da quello femminile, ma soprattutto dalla necessità di far fronte a possibili difficoltà di incontro per garantire comunque la riproduzione della specie.
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  6. #20
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    Predefinito Re: Sperma conservato

    Citazione Originariamente Scritto da tartamau Visualizza Messaggio
    ....... Chiaro che im maschi sono sempre lì a vocalizzare, ma se la femmina non accetta, l'amplesso non può avvenire. Di contro, quando la femmina è disposta, l'accoppiamento va a buon fine. Ve ne accorgerete in quanto il maschio si zittisce improvvisamente, inserisce la testa nel guscio (per favorire la spinta del pene) e dopo poco la femmina se ne scappa tirandoselo dietro per un po'....
    Ecco un video un po' hot. La testa non si vede perché la videocamera era a terra ma si sente che il maschio interrompe i suoi vocalizzi al momento della penetrazione e si vede anche che la femmina posiziona la coda in modo da favorire l' accoppiamento.


    https://www.facebook.com/photo.php?v=224694221070243
    Ultima modifica di kira; 01-03-2014 alle 12:13
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  7. #21
    TartaManiaco
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    Predefinito Re: Sperma conservato

    Si infatti condivido con Maurizio in effetti gli accoppiamenti che vanno a buon fine sono pochissimi durante la stagione di attività. L'effettiva scelta da parte della femmina avviene probabilmente sia in un momento precopulativo quando la femmina decide o no di copulare con un maschio e sia in un momento postcopulatorio quando la femmina decide effettivamente di concedersi o no del tutto al maschio.
    In entrambi i momenti ci sono moltissimi fattori, comportamenti e probabilmente anche caratteristiche del maschio che condizionano la reazione/scelta della femmina. A partire dall'inizio del corteggiamento con l'osservazione e gli annusamenti, al suo svolgersi e la sua intensità, quindi considerando i vari comportamenti del maschio fino ad arrivare alla frequenza ed il numero di morsi, la frequenza ed i tentativi di monta e di rincorse non tralasciando le vocalizzazioni del maschio, la durata, l'estensione,l'intensità e la frequenza dei suoni emessi non tralasciando comunque le caratteristiche fenotipiche di entrambi (come età, taglia, ecc...) ed anche il tempo trascorso dall'ultimo accoppiamento da parte della femmina e probabilmente anche dello stesso maschio.
    Il tutto influenza positivamente o negativamente la motivazione all'accoppiamento sia della femmina che del maschio che tramite la reazione della femmina al corteggiamento ed ai suoi tanti comportamenti aggressivi può decidere se continuare o interrempere il corteggiamento riducendo eventualmente le energie spese inutilmente. Quindi in poche parole la reazione della femmina può fornire al maschio un informazione sulla disponibilità o no all'accoppiamento.
    Quello che è stato verificato e provato è che il corteggiamento più aggressivo e quindi con maggiore intensità in termini di morsi,rincorse e tentativi di monta è direttamente proporzionale al successo di monta ovvero alla possibilità che il maschio abbia successo e quindi la femmina si conceda del tutto. Mentre il corteggiamento costituito principalmente dall'osservare, girare intorno alla femmina ed annusarla da parte del maschio e comunque poco intenso in termini di aggressività ha portato quasi sempre a nulli o scarsi successi di monta.
    Tutto questo comunque è ben scritto e presente sul primo documento che è stato linkato da Rughis che riguarda proprio uno studio effettuato sul comportamento durante l'accoppiamento ed il successo di monta. Sempre tramite l'Università di Firenze e pubblicato dall'Associazione Tartaetruria.

    http://www.tartaetruria.org/web/imag...a%20Benini.pdf
    Ultima modifica di lucio78; 01-03-2014 alle 19:12
    sulaphat, maso67 and Trilly like this.
    Alla fine la verità è che questi piccoli animali “solo se riesci a conoscerli riesci anche ad amarli”.
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