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Libro testudo hermanni hermanni

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    Predefinito Re: Libro testudo hermanni hermanni

    Grazie Rughis per avermi aperto la sezione, poter scambiare pareri con altri contributor su questo forum mi fa un enorme piacere. Dammi solo qualche giorno per organizzarmi.

    Citazione Originariamente Scritto da lucio78 Visualizza Messaggio
    Cosa che mi ha lasciato un pò perplesso è il fatto che l'autore preferisca e quindi consigli (sia nel capitolo "allevamento" che nel capitolo "letargo") il "letargo controllato" motivando la scelta con le seguenti cause: i continui cambiamenti climatici (degli ultimi anni), il rischio di attacchi da predatori, congelamento o allagamenti.
    Personalmente non condivido in pieno quest'ultima cosa in quanto personalmente penso sia meglio poter permettere alle Thh di svolgere il letargo all'aperto normalmente come avviene in natura certo con le dovute precauzioni ed accorgimenti !!!!

    L’autore in realtà dice che il letargo all’esterno può essere fatto, non lo esclude, tanto meno sconsiglia. Solo dice per varie ragioni, chi volesse, può optare per quello controllato.
    Quello che dici qui a mio avviso non è corretto : “penso sia meglio poter permettere alle Thh di svolgere il letargo all'aperto normalmente come avviene in natura”.
    Il letargo “normalmente come avviene in natura” è impossibile nel momento stesso in cui le testuggini vivono in cattività. Non so se hai mai potuto osservare le THH in natura, per lunghi periodi durante l’anno. Io l’ho fatto per anni, nel loro habitat, e ti dico che il giardino o aiuola in cui ospitiamo le testuggini non hanno nulla a che vedere con l’ambiente in cui questi animali vivono, si nutrono, si riparano e svernano. A cominciare dagli inespugnabili rovi e cespugli, spesso spinosi, all’interno dei quali la maggior parte dei predatori, incluso l’uomo, non si avventurano. Immagina grovigli inestricabili di spine dove è difficile vedere l’interno anche di giorno e con una torcia. Pochissimi animali riescono a penetrarvi. Io stesso a volte ho potuto osservare come una testuggine sentendosi braccata con estrema facilità riuscisse a sgattaiolare e penetrare nel rovo in profondità grazie alla sua perticolare conformazione: un animale col pelo, o ‘morbido’ come un mammifero, seppur piccolo, mai avrebbe potuto farlo. Pensa all’inverno, un predatore per quanto affamato difficilmente impiegherebbe le proprie forze per fare un lavoro immane come districarsi tra i rovi, spendendo le proprie energie, senza vedere la propria preda. I ratti ad esempio che sono i più pericolosi, specialmente durante il letargo, in una situazione di cattività, hanno vita facile con le testudo.Ed essendo molto più numerosi negli ambienti antropizzati, con facilità individuano le testudo, riparate solo da un giaciglio di fieno o piccole piante da giardino, non certo da complessi di rovi uniti tra loro, con un diametro di svariati metri. E Una voltà individuate le testudo, non devono far altro che banchettare. Ciò che noi osserviamo nei nostri giardini è una forma di adattamento in un ambiente che non è naturale. Da noi le testuggini vivono scoperte, su verdi prati, che spesso non mimetizza affatto le amiche corazzate. In natura vivono in siti consolidati da migliaia di anni dove i rischi di alluvioni, sono ridotti al minimo; ad esempio tutti gli esemplari che ho potuto osservare vivono lungo pendii e scarpate. Nei giardini che di solito sono in pianura, il rischio allagamenti alluvioni è sempre concreto, anche perché l’uomo ha pesantemente modificato il profilo dell’ambiente. Se poi aggiungiamo che nei giardini ci sono i muretti dei recinti, puoi capire, anche dalle esperienze riportare dagli allevatori, come si trasformino in veri e propri invasi dove l’acqua può ristagnare allagando tutto, anche per la cattiva gestione della acque piovane.


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  3. #2
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    Testudo hermanni hermanni

    Predefinito Re: Libro testudo hermanni hermanni

    Citazione Originariamente Scritto da Timo Visualizza Messaggio
    L’autore in realtà dice che il letargo all’esterno può essere fatto, non lo esclude, tanto meno sconsiglia. Solo dice per varie ragioni, chi volesse, può optare per quello controllato.
    Ciao Timo infatti se leggi bene io ho scritto "......che l'autore preferisca e quindi consigli il letargo controllato" e lo fà capire molto bene sul libro questo !!!!!! Non ho mai detto che lo esclude o sconsiglia !!!!

    Citazione Originariamente Scritto da Timo Visualizza Messaggio
    Il letargo “normalmente come avviene in natura” è impossibile nel momento stesso in cui le testuggini vivono in cattività.
    D'accordissimo con te ma almeno si può provare ad avvicinarsi il più possibile alla natura e ti parlo per esperienza personale !!!!!!
    Ti dico solo che nello spazio dove tengo le adulte ho lasciato anche un rovo di more bello grande dove d'estate vanno a dormire !!!!! Purtroppo in natura non ho potuto mai osservarle ma da quando sono piccole che vivo con le Thh ed un mio vicino ne ha ritrovata una allo stato libero tantissimio anni fà nel mio paese !!!!!!
    Basta che mi guardo intorno e posso immaginare come vivono, gli ostacoli, le difficoltà, i nascondigli ed quant'altro possono avere in natura in positivo e negativo!!!!
    Comunque se vedi i quasi 50 metri quadri che hanno le mie tarta non pensi che sia un giardino ma tutt'altro, con molte erbe di campo, cespugli, rovi di rose, rovi di more, ecc..... oltre tutto non è neanche tanto pianeggiante !!!!
    Per quanto riguarda il pericolo animali sicuramente il rischio più grande per noi allevatori sono i roditori questo è verissimo ma sono convinto che se si crei un ambiente più naturale possibile (non un giardino o prato) anche questo rischio venga meno. Inoltre ci sono gli antitalpa ad impulsi (che io utilizzo) che inseriti nel terreno tengono lontano anche i ratti sopratutto appena provano a scavare.......provato direttamente !!!!!!
    Per il rischio allagamenti o alluvioni basta sapere la zona in cui vengono allevate se è ad alto rischio o no, facendo attente valutazioni e quindi si agisce di conseguenza !!!!!!
    In poche parole io dico semplicemente che dove possibile alle nostre tarta sarebbe sempre da permettergli di fare il letargo nel modo più naturale possibile sopratutto alle adulte !!!!!
    Parlo sempre per esperienza personale, da moltii anni ho 4 adulte e tante altre tarta piccole (da 1 a 4 anni) e semiadulte tutte Thh in letargo all'aperto come sempre, che vanno in letargo dove e come vogliono, io non faccio altro che mettere un pò di foglie secche sopra e le rivedo a primavera senza sapere dove e quanto si sono sotterrate !!!! Mai successo niente e mai avuto problemi per fortuna di nessun tipo !!!!!!
    Dimenticavo di dirti che il clima da me d'inverno è abbastanza ostile vivo sull'Appennino Umbro-Marchigiano a 700 metri di altitudine e d'inverno l'anno scorso qui da me siamo stati 15 giorni sotto 1,5 metri di neve con temperature notte e giorno sempre sotto lo zero !!!!!
    Secondo me c'è sempre troppa ansia e paura verso le nostre tarta sia per il letargo che per altro quando alla fine sono aminali forti che sanno adattarsi anche alle situaziani più estreme !!!!! Altrimenti non sarebbero arrivati fino a noi dopo Secoli e Secoli di difficoltà causate anche da noi uomini !!!!!
    Rimango della mia idea che Rocco Gatto ha scritto un bellissimo libro ma non condivido molto il discorso sul letargo controllato da preferire al letargo naturale.
    Penso che sia da preferire solo quando non ci siano le condizioni adatte per poter fare svolgere il letargo naturale in tranquillità. Secondo me in molti casi le condizioni adatte si possono creare !!!!!
    Ultima modifica di lucio78; 23-02-2013 alle 17:00


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