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  • Fico d'India (Opuntia ficus-indica)

    Le pale di fico d’India (Opuntia ficus-indica) sono considerate un ottimo cibo per i cheloni.
    Scopo di questa scheda è diffondere maggiori informazioni su quest’affascinante pianta dalla storia millenaria, resistente e facile da coltivare sia in giardino sia in vaso.
    CLASSIFICAZIONE SCIENTIFICA

    Dominio Eukaryota
    Regno Plantae
    Divisione Magnoliophyta
    Classe Magnoliopsida
    Ordine Caryophyllales
    Famiglia Cactaceae
    Sottofamiglia Opuntioideae
    Tribù Opuntieae
    Genere Opuntia
    Specie Opuntia ficus-indica

    RAPPORTO Calcio/Fosforo Ca/P

    cladodi (pale) 9,59
    frutti 1,2

    VALORI NURTIZIONALI MEDI per 100 g di CLADODI (pale)


    Calcio - Ca 163 mg
    Fosforo - P 17 mg
    acqua 91,7 g
    fibra grezza 1,1 g
    proteine 1 g
    lipidi 0,1 g
    carboidrati complessi 3,6 g
    carboidrati semplici 0,82 g




    TARTACIBO
    I cladodi, comunemente chiamati pale, sono un ottimo alimento per le testuggini grazie all'elevato rapporto calcio/fosforo, fattore importante per un corretto sviluppo delle ossa e del carapace delle testuggini.
    Sono inoltre ricche di fibre e acqua e povere di grassi.
    Benché in natura siano consumate così come sono, in cattività è consigliabile togliere spine e glochidi prima di somministrarle, questo ne faciliterà conservazione e manipolazione da parte dell’allevatore.
    Possono essere date intere o a pezzi e possono essere conservate a lungo una volta raccolte senza perdere proprietà nutritive e caratteristiche organolettiche.
    Non tutte le tartarughe apprezzano questo cibo allo stesso modo, secondo alcune testimonianze pare che sia un cibo particolarmente gradito da tutte quelle specie che abitano areali più secchi: radiata, pardalis, sulcata, mentre le testudo sembrano meno interessate; per loro è consigliabile tagliare le pale a fettine o aprirle per stimolarle nell’assunzione.
    I frutti sono da dare con moderazione poiché ricchi di zuccheri e con rapporto Ca/P basso, mentre i semi contengono grassi e proteine.

    ORIGINE e DISTRIBUZIONE
    L’origine di questa pianta è localizzata in Messico grazie al ritrovamento semi fossilizzati datati intorno al 7.000 a.C.
    Già allora gli Aztechi ne apprezzavano le proprietà dei frutti e delle pale.
    La leggenda vuole che Città del Messico sia stata fondata nel punto in cui un’aquila si è posata su un cactus, l’Opuntia ficus-indica. Ancora oggi il fico d’India è raffigurato sulla bandiera della Repubblica Messicana.
    L’arrivo della pianta in Europa secondo alcune fonti avviene a metà del 1.500 grazie ai conquistatori spagnoli a seguito delle spedizioni nel Nuovo Mondo, secondo altri è stata introdotta proprio intorno al 1.493, anno di rientro a Lisbona della spedizione di Colombo.
    E’ presente anche in America, Africa, Asia, Oceania.

    CARATTERISTICHE
    Il fico d'India (Opuntia ficus-indica) è una pianta succulenta, perenne e spinosa della famiglia delle Cactaceae.
    È una delle principali specie del genere Opuntia oltre che la più nota a produrre frutti eduli, ha crescita molto rapida e può raggiungere i 3-5 metri di altezza.
    Esiste in forma spinosa e in forma inerme, senza spine.
    CLADODI
    La pianta è formata dai cladodi comunemente noti come pale, tramite i cladodi avviene la fotosintesi clorofilliana.
    Le pale contengono grandi quantità di sostanze nutritive e minerali come calcio, potassio, magnesio, silice e ferro. Sono inoltre ricche di fibre e acqua e povere di grassi.
    Sono coperte da uno strato di cera che limita la traspirazione.
    I cladodi possono raggiungere dimensioni massime da 30 a 40 cm in lunghezza, da 15 a 25 cm in larghezza e da 1,5 a 3 cm in spessore.
    I cladodi basali intorno al quarto anno di crescita vanno incontro a lignificazione trasformandosi in tronco.
    FOGLIE
    Le foglie sono di forma conica lunghe qualche millimetro, appaiono sui cladodi giovani e durano circa trenta giorni.
    Alla base delle foglie si trovano le areole, il tessuto delle areole può dare origine a nuovi cladodi oppure si può differenziare in spine, glochidi (spine setolose), radici o fiori.
    SPINE
    Le spine sono bianche, lunghe da 1 a 2 cm, solidamente ancorate ai cladodi. Sono assenti nelle forme inermi della pianta.
    GLOCHIDI
    Compaiono al posto delle foglie, sono ciuffi di peli sottilissimi lunghi pochi millimetri non sclerificati, per questo si staccano molto facilmente dai cladodi.
    Sono muniti di una serie di uncini volti all’indietro il che li rende difficili da rimuovere una volta che siano penetrati nella cute.
    RADICI
    L’apparato radicale è superficiale, ma non ha difficoltà a estendersi in larghezza alla ricerca di risorse.
    FIORI
    La fioritura avviene nei mesi di maggio e giugno una volta all’anno, i fiori sono ermafroditi giallo intenso o giallo-arancio.
    I fiori compaiono sui cladodi di oltre un anno di età, generalmente sulla sua sommità o sulla parte più esposta al sole.
    FRUTTI
    I frutti sono bacche commestibili a forma ovoidale o piriforme con polpa carnosa, contengono fino a 300 semi e possono pesare fino a 400 gr.
    La forma dei frutti dipende dall'epoca di formazione: i primi sono tondeggianti, quelli tardivi sono allungati.
    La polpa di colore variabile dal bianco al giallo-arancio al rosso secondo la varietà, è dolce e succosa, contiene zuccheri semplici, glucosio e fruttosio, mentre nei semi sono significative le frazioni lipidiche e proteiche.
    Anche sui frutti sono presenti i glochidi.
    La buccia, verde nel frutto giovane, assume colorazioni variabili dal giallo-arancione al rosso secondo la varietà.

    COLTIVAZIONE e PROPAGAZIONE
    Il fico d'India, come tutte le cactacee resiste bene alla siccità, può essere coltivato con temperature da 0°, anche se prolungate esposizioni a temperature inferiori allo zero possono portare la pianta al deperimento.
    I suoli idonei alla coltura hanno una profondità di circa 20-40 cm, sono di tessitura media e con valori di pH che oscillano tra 5.0 e 7.5 e non presentano ristagni d’acqua.
    E’ consigliabile miscelare terra e sabbia sia nella coltivazione a terra sia nella coltivazione in vaso.
    La propagazione avviene per talea tagliando longitudinalmente i cladodi di 1 o 2 anni, lasciando essiccare la superficie di taglio per alcuni giorni in luogo caldo e asciutto e poi inserendoli nel terreno.
    La potatura va eseguita in primavera o a fine estate per impedire il contatto tra i cladodi e per rimuovere quelli danneggiati o malformati.
    La specie ha carattere infestante e tende a sostituire la flora autoctona.
    A causa della sua natura infestante, in Toscana, la L. R. 56/2000 (art. 6, comma 4) ne vieta espressamente l'uso per interventi d’ingegneria naturalistica, come il rinverdimento, la riforestazione ed il consolidamento dei terreni.
    La coltivazione italiana di fico d’India è localizzata al 98% in Sicilia, dove sono prodotte tre cultivar: la gialla, la rossa e la bianca.

    DETTAGLIO di ALCUNE PARTI della PIANTA

    FOGLIE piccole e verdi da non confondere con la pala


    FIORI


    GLOCHIDI