In realtà se passino effettivamente mesi e mesi in immersione senza salire a respirare non è così chiaro.
In alcune specie è stato ampiamente dimostrato (come dice Marco) che esistono sistemi capillari in mucose in grado di scambiare ossigeno con l'ambiente circostante e dato che il metabolismo dell'animale è praticamente zero, prevengono semplicemente che l'ossigeno nel sangue vada a zero. Infatti il calo di peso è prossimo al nulla.
Alcune effettuano respirazione cloacale, altre sono in grado di scambiare ossigeno attraverso un organo specifico alla base della lingua (Kinosternidi) ed è stato dimostrato come in acqua anossica muoiano praticamente tutte dopo un periodo inferiore al tempo regolare di letargo. Al contrario, in acqua normo o iper-ossigenata, resistono anche 12 mesi in ibernazione. Un vero stato di animazione sospesa.
Il letargo controllato è tutt'altro paio di maniche: metti l'animale al sicuro dagli sbalzi termici in un ambiente a temperatura controllata e costante (più o meno), ma non rischi che al salire delle temperature l'esemplare riattivi il metabolismo e si trovi a corto di ossigeno.
Cosa che capita in natura e per questo si consiglia di fare laghetti dalle sponde dolci o con tantissimi appigli per la risalita; un animale che esce dal letargo è molto lento e con poche forze: una risalita verticale per di più su pareti lisce come quelle dei preformati o teli potrebbe non essere fattibile e potrebbe morire annegato.
Quindi un metro si per avere la certezza che l'acqua mantenga una temperatura di sicurezza (verso il basso), ma un metro con "intelligenza" che consenta, se e quando necessario, una risalita agevole.
Per esempio per le Trachemys, la specie più diffusa, non è stato dimostrato un organo cloacale in grado di scambiare ossigeno anche se si presume che ne abbiano la capacità; altre ricerche hanno invece studiato i luoghi di rifugio invernale di questa specie e si è visto che una gran parte degli esemplari predilige acque basse ma molto riparate (esempio: un tronco semi-affondato vicino alla riva) o radici di piante di bordo (canneti o similari); questi luoghi difficilmente congelano e offrono la possibilità di respirare.
L'unico svantaggio è rappresentato dai predatori (ratti) che si approfittano degli animali in acqua bassa per... cena.